Paolo Pensa e Lamin Sanneh

Sono la prima squadra multietnica iscritta ad un campionato federale di rugby. Ne parliamo con il presidente Paolo Pensa e con uno dei giocatori, Lamin Sanneh.

“Siamo Le Tre Rose Rugby, ci chiamano anche Tre Rose Nere. Nel 2009 ho portato il rugby nel Monferrato casalese, poi nel 2014 la cooperativa Senape mi ha proposto di far giocare quattro giovani migranti. Per una formazione italiana, la federazione di rugby richiede che i giocatori non abbiano mai praticato lo sport nel loro paese di origine – spiega il presidente Pensa – L’anno successivo ho deciso di fare una squadra con altri ragazzi: siamo andati nelle scuole di italiano per cercarli. Io dicevo loro che sarebbero stati la squadra di rugby casalese e che chi segue questo sport avrebbe tifato per loro. Questo li ha sempre motivati molto. Ho ottenuto deroghe per poter tesserare i primi ragazzi e per poter far giocare quelli che erano in Italia da meno di 6 mesi”.

Le Tre Rose giocano in serie C e sono la prima squadra in Italia che ha fatto giocare i richiedenti asilo in un campionato federale. Sono giovani tra i 20 e 30 anni, ma nelle altre categorie ci sono anche minori . I ragazzi provengono in gran parte dall’Africa sub sahariana, Marocco, Albania, Romania e Argentina.

La squadra ha avuto riscontri mediatici in tutto il mondo, nel 2020 ne ha parlato persino la Cnn. “Giocare nelle Tre Rose è stato un passaporto per trovare casa e lavoro. Ora stiamo costruendo la prima squadra con la cooperativa Alpi del mare di Ticineto” dice ancora Paolo Pensa.

Lamin Sanneh ha 25 anni ed è originario del Gambia. Dopo aver attraversato il Mediterraneo in barca nel 2016, è approdato a Reggio Calabria poi è arrivato in Piemonte. “Lavoro come cuoco a Casale. Facevo il decoratore ma ora ha trovato questo lavoro. Avevo la protezione speciale, poi convertita in permesso per lavoro e ora ho ottenuto il permesso di soggiorno. La squadra ha cambiato in meglio la mia vita: mi ha aiutato molto ad imparare l’italiano. Questo sport insegna il rispetto per gli altri”.

“Nel rugby tutti si equivalgono. Insieme si va a meta. Si impara il rispetto per l’avversario e il sostegno al proprio compagno. L’unica differenza è nel colore delle maglie, ma al termine della partita il fango rende tutti uguali. Dopo ogni partita c’è il terzo tempo, in cui ci si trova tutti a mangiare insieme” racconta Pensa.

Dopo i primi allenamenti a Rosignano Monferrato, nel 2013 la squadra ha ottenuto dal Comune di Casale Monferrato, tramite l’attuale sindaco, allora assessore allo Sport, il campo al quartiere Ronzone.