Al 31 dicembre 2023 la popolazione abitualmente dimorante in Italia è pari a 58.971.230 persone. Rispetto alla stessa data dell’anno precedente la popolazione è inferiore di 25.971 unità, con una riduzione dello 0,4 per mille. Sono i dati del censimento 2023 dell’Istat.
Stranieri in crescita
Sono 5.253.658 i cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia al 31 dicembre 2023, 112mila in più sull’anno precedente, e rappresentano l’8,9 per cento della popolazione totale (nel 2022 erano l’8,7 per cento). Come per il complesso della popolazione, si registra un sostanziale bilanciamento tra i sessi con la componente femminile che rappresenta il 50,5 per cento della popolazione straniera.
La popolazione residente straniera cresce in tutte le Regioni. La Regione che registra il maggior aumento in numeri assoluti è la Lombardia (circa 27mila individui in più, corrispondente a un tasso di incremento del 22,9 per mille), davanti alla Campania (circa 12mila individui pari a un +46,4 per mille) e al Lazio (oltre 9mila cittadini in più, +14,6 per mille). Il 32 per cento degli stranieri residenti vive in Comuni sopra i 100mila abitanti, un’incidenza sul totale superiore al 12 per cento. Nei Comuni tra i 50 e 100mila abitanti vive invece il 10,8 per cento degli stranieri residenti con un’incidenza pari all’8,8 per cento.
Rispetto all’anno precedente diminuisce, anche se lievemente, il peso percentuale degli stranieri in età 0-4 anni (era il 5,6 per cento nel 2022, 5,2 per cento nel 2023) e, più in generale, il peso della popolazione con meno di 18 anni (20,1 per cento nel 2022, 19,6 per cento nel 2023) Si registra anche tra i cittadini stranieri un progressivo aumento dell’età media, che passa dai 36,2 anni del 2022 ai 36,8 del 2023. L’età media è pari a 38,5 anni per le donne e a 34,7 per gli uomini. Il peso della componente femminile straniera è progressivamente maggiore a partire dalla classe 40-49 anni. La popolazione straniera residente resta comunque nettamente più giovane della popolazione di cittadinanza italiana (47,6 anni nel 2023).
Quasi la metà degli stranieri censiti è di cittadinanza europea
Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2023 è di cittadinanza europea (46,2 per cento), il 23,4 per cento asiatica, il 22,7 per cento africana e il 7,6 per cento americana. In particolare, la cittadinanza dell’Unione europea è quella più rappresentata (26,5 per cento), seguono quelle dell’Europa centro orientale (19,1 per cento), dell’Africa settentrionale (13,5 per cento) e dell’Asia centro meridionale (12,5 per cento).
I cittadini stranieri residenti in Italia posseggono 194 nazionalità differenti, i due terzi (63,3 per cento) dei quali concentrati entro i primi 10 Paesi esteri nella graduatoria per cittadinanza. La Romania si conferma il Paese di cittadinanza con il maggior numero di residenti (20,4 per cento del totale), seguita a distanza dall’Albania e dal Marocco, come nel 2022 con un contingente pari al 7,9 e 7,8 per cento della presenza straniera in Italia. Le collettività cinese (5,9 per cento del totale) e ucraina (5,2 per cento) si confermano la quarta e quinta per numero di individui, seguite da quelle di Bangladesh, India, Egitto, Pakistan e Filippine. Si registra un aumento significativo di presenze rispetto al 2022 soprattutto per i cittadini del Bangladesh (+10,7 per cento), del Pakistan (+10,5 per cento), dell’Ucraina (+9,6 per cento) e dell‘Egitto (+9,3 per cento), mentre le prime tre collettività registrano un lieve calo di presenze, pari allo 0,8 per cento tra i rumeni, allo 0,1 per cento tra gli albanesi e allo 0,7 per cento tra i marocchini.
La dinamica migratoria rallenta il calo demografico
Il decremento demografico nel 2023 (-25.971 individui, per un calo del -0,4 per mille) è frutto di una dinamica demografica caratterizzata da un saldo naturale negativo (-4,9 per mille) che in larga parte è compensato da una dinamica migratoria positiva (+4,8 per mille). Se non fosse per un ulteriore -0,3 per mille (frutto di operazioni di aggiustamento statistico) si parlerebbe di popolazione in sostanziale equilibrio numerico. Peraltro, rispetto al biennio precedente (-0,6 per mille nel 2022 e -3,5 per mille nel 2021) si evidenzia un rallentamento nel calo della popolazione, fenomeno che contraddistingue il Paese nel suo insieme dal 2014 e che aveva subito un’accelerazione negli anni della pandemia.
Con un numero di nascite pari a 379.890 unità e un numero di decessi uguale a 671.065, il saldo naturale della popolazione nel 2023 continua a essere negativo (291.175 unità in meno), sebbene in misura meno intensa rispetto all’anno precedente (-321.744).
I movimenti con l’estero crescono rispetto al 2022, con le immigrazioni che raggiungono quota 439.658 unità nel 2023 mentre le emigrazioni si attestano a 158.438. La differenza determina un saldo migratorio positivo di 281.220 unità, il più alto degli ultimi 12 anni, in aumento sul 2022 (quando era pari a +260.796).
La popolazione di cittadinanza straniera, che nel 2023 aumenta di 112.317 unità sull’anno precedente (+2,2 per cento), registra una dinamica demografica decisamente positiva. Il saldo naturale della popolazione straniera continua a essere positivo, sebbene in calo rispetto allo scorso anno. Con un numero di nati stranieri in Italia pari a 51.447 unità e un numero di decessi uguale a 10.743, il saldo naturale è di 40.704 unità (-5,8 per cento rispetto al 2022). In aumento sono sia le immigrazioni dei cittadini stranieri (378.372 nel 2023) sia le emigrazioni (44.381), determinando un saldo migratorio della popolazione straniera positivo e in aumento sul 2022 (333.991, +16,9 per cento).
Le acquisizioni della cittadinanza italiana, che nel bilancio demografico rappresentano una voce in uscita per la popolazione straniera e in entrata per quella italiana, sono 213.567, risultando decisamente stabili rispetto al 2022 quando se ne riscontrarono 213.716.