I rappresentanti degli Stati membri dell’Ue hanno approvato l’accordo provvisorio raggiunto tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo il 20 dicembre 2023, che costituisce un patto di cinque leggi-chiave che riformeranno il sistema di asilo e migrazione dell’Unione europea.
Patto su asilo e migrazione
Le cinque leggi dell’Ue del patto toccano tutte le fasi della gestione dell’asilo e della migrazione. L’aggiornamento del regolamento Eurodac (la banca dati delle impronte digitali dell’Ue) consentirà di affrontare meglio i movimenti irregolari e monitorare i percorsi dei richiedenti asilo e delle persone in situazione irregolare in tutta l’Ue.
Lo scopo del regolamento sullo screening è rafforzare i controlli sulle persone alle frontiere esterne. Garantisce inoltre una rapida identificazione della procedura corretta, come il ritorno nel paese di origine o l’avvio di una procedura di asilo, quando una persona entra nell’Ue senza soddisfare le giuste condizioni di ingresso.
Il regolamento sulla procedura di asilo stabilisce una metodo comune che gli Stati membri devono seguire quando le persone chiedono protezione internazionale, semplifica le disposizioni procedurali e stabilisce standard per i diritti dei richiedenti asilo, introduce una procedura di frontiera obbligatoria, con l’obiettivo di valutare rapidamente alle frontiere esterne dell’Ue se le domande di asilo sono infondate o inammissibili.
Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione sostituirà l’attuale regolamento Dublino e stabilisce le norme che determinano quale Stato membro è competente per l’esame di una domanda di asilo. Per bilanciare l’attuale sistema in base al quale pochi Stati membri sono responsabili della stragrande maggioranza delle domande di asilo, verrà istituito un nuovo meccanismo di solidarietà. Le nuove norme combinano la solidarietà obbligatoria per sostenere gli Stati membri che non riescono a far fronte al numero di arrivi irregolari nel loro territorio con la flessibilità per gli Stati membri per quanto riguarda la scelta dei loro contributi.
La quinta parte del Patto è una nuova legge che stabilisce un quadro che consente agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell’asilo e della migrazione. Sarebbero autorizzati a modificare alcune norme, ad esempio relative alla registrazione delle domande di asilo o alla procedura di asilo alla frontiera e potrebbero richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri.
Condizioni di accoglienza, qualificazione e reinsediamento
Il comitato dei rappresentanti permanenti ha dato il via libera anche a tre leggi in materia di asilo e migrazione sulle quali Consiglio e Parlamento avevano già raggiunto un accordo nel 2022. Queste tre leggi comprendono una revisione della direttiva sulle condizioni di accoglienza, un aggiornamento del regolamento sulle qualifiche e un regolamento che istituisce un Quadro di reinsediamento dell’Ue. È stato inoltre approvato un regolamento sulle frontiere di ritorno che consente l’applicazione del patto a quei paesi europei con norme Schengen diverse.
Le leggi approvate dovranno essere adottate formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
“Gli Stati membri hanno confermato il loro impegno a migliorare il sistema europeo di asilo e migrazione. Queste nuove regole renderanno il sistema europeo di asilo più efficace e aumenteranno la solidarietà tra gli Stati membri. Questo accordo cambierà radicalmente il modo in cui gestiamo la migrazione e l’asilo sul campo, alle frontiere e all’interno dei nostri territori. L’accordo non cambierà la situazione sul campo sin dal primo giorno dopo la sua adozione, ma ora dobbiamo impegnarci pienamente per attuare ciò che abbiamo deciso” ha dichiarato Nicole de Moor, sottosegretaria di Stato belga per l’asilo e la migrazione