Il direttore generale dello Iom Amy Pope alla cerimonia di apertura del Forum Globale su migrazione e sviluppo. Foto: Oim/2024
Il vertice del Forum globale sulla migrazione e lo sviluppo (Gfmd) che si tiene questa settimana pone un’attenzione particolare sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla mobilità umana, rispecchiando una priorità chiave dello Iom, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. I fatti dimostrano che il cambiamento climatico sta alimentando i disastri e costituisce la principale causa di nuovi spostamenti a livello globale. Gli ultimi dati del Centro di monitoraggio degli spostamenti interni mostrano che i disastri ambientali hanno innescato un numero senza precedenti di 32,6 milioni di nuovi sfollati interni nel 2022.
“Sebbene il conflitto sia stato per lungo tempo il principale motivo di prolungati sfollamenti interni, i disastri ambientali hanno causato nuovi sfollamenti negli ultimi anni. Dobbiamo agire ora per evitare che si protraggano – ha affermato il direttore generale dello Iom Amy Pope al Forum – È incoraggiante vedere come il Forum globale riconosca ed enfatizzi il ruolo centrale svolto dai migranti, dalle loro comunità, dalle diaspore e dai giovani nella progettazione e implementazione di soluzioni durature per le sfide globali”.
Presieduto dal governo francese, al vertice del Forum, che si svolgerà fino al 25 gennaio, partecipano oltre 1.200 delegati, tra cui membri della società civile e del settore privato, i governi locali e regionali, i giovani, la diaspora e rappresentanti del sistema delle Nazioni Unite.
Il Papa ha osservato che i sei temi del Summit rispecchiano il Piano strategico dello Iom, lanciato all’inizio di questo mese: impatto del cambiamento climatico sulla mobilità umana, diritti e migrazione, diaspora, migrazione di manodopera, migliorare la percezione pubblica della migrazione e governance per la gestione della migrazione.
Ad esempio, nella parte orientale e nel Corno d’Africa, la Somalia sta attraversando una delle siccità più gravi degli ultimi decenni. Milioni di persone sono già state sfollate. In risposta a questa urgenza umanitaria accelerata dal cambiamento climatico, Iom sta fornendo aiuti essenziali alle comunità colpite quali rifugi, accesso all’acqua pulita e sicura o kit igienici.
Nelle Isole del Pacifico, Iom collabora con i governi e le comunità locali sulla preparazione alle catastrofi. Insieme, valutano i rischi, implementano sistemi di allarme rapido e forniscono formazione sulle procedure di evacuazione. Ma l’Organizzazione internazionale per le migrazioni sta guardando oltre e sta investendo per prepararsi ad affrontare l’innalzamento del livello del mare e il suo impatto sulla mobilità.