foto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

Rinnovare l’impegno condiviso nel fronteggiare le cause politiche, socioeconomiche e climatiche delle migrazioni e degli spostamenti internazionali forzati, promuovendo vie di migrazione legali e sicure e contrastando più efficacemente il traffico di esseri umani e il contrabbando di migranti: è stato questo lo scopo della Conferenza internazionale sullo sviluppo e le migrazioni che si è tenuta domenica 23 luglio a Roma con il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, il presidente della Tunisia, Kaïs Saïed, gli Stati e le organizzazioni1 partecipanti della regione del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e dell’Africa alla presenza del presidente del Consiglio europeo e del presidente della Commissione europea.

I partecipanti hanno concordato che la Conferenza darà il via al Processo di Roma, una piattaforma strategica, comprensiva, inclusiva e pluriennale per l’azione collettiva seguendo i principi di rispetto della sovranità nazionale, responsabilità condivisa, solidarietà; partenariato tra pari; sicurezza e dignità dei migranti e pieno rispetto del diritto internazionale, compresi i diritti umani, il diritto umanitario e il diritto dei rifugiati.

I partecipanti hanno riconosciuto il contributo delle migrazioni internazionali regolari e ben gestite allo sviluppo delle società a tutti i livelli. Le parti presenti si sono impegnate a lavorare insieme nella pianificazione, mobilitazione del finanziamento più appropriato e nell’attuazione di iniziative di cooperazione e progetti per lo sviluppo dei Paesi di origine e di transito per affrontare anche le sfide legate ai flussi di migrazione irregolare nella regione del Mediterraneo allargato, nel Medio Oriente e in Africa, compresi i Paesi ospitanti i rifugiati.

I partecipanti hanno ribadito il loro impegno ad affrontare le cause della migrazione irregolare e degli spostamenti forzati derivanti dalla fragilità e dall’insicurezza degli Stati, dalle tendenze demografiche, economiche e ambientali. Le iniziative e i progetti mireranno a rafforzare lo sviluppo socioeconomico, la lotta contro la povertà e la protezione sociale, a creare posti di lavoro e sviluppo delle competenze attraverso l’istruzione di qualità, la formazione tecnica e professionale, il sostegno all’imprenditorialità, anche per migranti e rifugiati specialmente nei Paesi di origine. Tra gli altri obiettivi l’accesso all’energia, alla salute, all’acqua e all’igiene, all’abitazione e alle infrastrutture, le vie legali per la migrazione regolare, una cultura di comprensione reciproca, tolleranza e rispetto dei diritti umani per contrastare la violenza, il discorso di odio e l’estremismo, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, la protezione dell’ambiente, l’affrontare crisi complesse e disastri naturali mediante il rafforzamento dei meccanismi di preparazione e risposta per ridurre al minimo lo spostamento delle persone, l’assistenza umanitaria sia per la risposta di emergenza sia per situazioni prolungate.

Sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici è stato ribadito l’impegno per la realizzazione dell’Accordo di Parigi e concordato sul nesso tra clima ed energia e tra clima e rifugiati.

Qui potete vedere i video della conferenza stampa e scaricare il documento completo delle conclusioni della conferenza