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Nell’ambito dell’analisi delle condizioni di migranti e rifugiati anche in altri Paesi, segnaliamo l’appello dell’Unicef per i bambini rifugiati in Armenia. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, due terzi di essi sono iscritti ai sistemi scolastici nazionali, un mese dopo che più di 21 mila bambini in età scolare sono fuggiti dalle loro case.

“Ora gli sforzi devono concentrarsi su un aumento dell’accesso per il restante 1 bambino su 3 che attualmente non frequenta la scuola. I bambini arrivati in Armenia negli ultimi anni non hanno avuto accesso continuo a un’istruzione di qualità, rendendo fondamentale un sistema scolastico inclusivo che fornisca corsi di recupero e un supporto personalizzato” scrive l’Unicef in una nota.

“Le scuole sono più che luoghi di apprendimento. Ciò è particolarmente vero in tempi di sfollamento e incertezza. L’accesso all’istruzione fornisce ai bambini rifugiati la struttura e il sostegno necessari per aiutarli a superare le loro esperienze. Le scuole forniscono ai bambini anche servizi per la nutrizione e la salute mentale, la socializzazione e molto altro per sostenere la loro salute e il loro benessere – ha dichiarato Christine Weigand, rappresentante dell’Unicef in Armenia – È necessario investire per aumentare l’accesso all’istruzione per un bambino rifugiato su tre che non è iscritto a scuola e garantire che le scuole siano inclusive per tutti i bambini”.

L’Unicef sta lavorando sul campo con il governo armeno e altri partner per aiutare i bambini rifugiati ad accedere alle cure e al sostegno di cui hanno bisogno. Insieme al Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport, sta identificando i bisogni e le lacune dell’attuale sistema scolastico. Sta inoltre fornendo kit didattici e zaini scolastici con materiale di cancelleria per 1.000 bambini. Si stanno anche attrezzando per ampliare gli spazi di apprendimento nelle scuole e negli asili ospitanti in tutto il Paese.

Finora il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ha fornito sostegno alla salute mentale e psicosociale, alla salute e alla nutrizione a 10 mila bambini rifugiati e a coloro che se ne prendono cura. L’Unicef ha lanciato un appello per 12,6 milioni di dollari per fornire servizi essenziali come l’istruzione, la salute, la protezione dell’infanzia, la nutrizione e l’acqua e i servizi igienici nei primi sei mesi.