Oltre un mese di dibattiti e appuntamenti culturali sui temi legati all’incontro, al confronto, all’integrazione dei migranti e al futuro delle nostre città per costruire insieme comunità aperte e coese. Giunto alla sua terza edizione, l’appuntamento annuale E mi avete accolto. Festival dell’Accoglienza torna a Torino, e non solo, fino al 31 ottobre. Il Festival è promosso dall’Ufficio Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino e dall’Associazione Generazioni Migranti, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, il Distretto sociale Opera Barolo, realizzato con il patrocinio della Città di Torino e dell’Università degli Studi di Torino e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Crt. Questa edizione ha promosso inoltre il coinvolgimento di altre diocesi piemontesi che partecipano all’iniziativa con incontri ed eventi nei propri territori attraverso gli Uffici Migrantes.

Gli appuntamenti in programma quest’anno sono diffusi in 40 sedi tra Torino, il Piemonte e altre Regioni: incontri e dibattiti, spettacoli teatrali e musicali, una rassegna cinematografica, mostre fotografiche, presentazioni di libri, appuntamenti per i giovani e iniziative religiose. Un fitto calendario che coinvolgerà capillarmente il pubblico, le istituzioni e il mondo del terzo settore in una riflessione sui significati profondi del verbo “accogliere” e sulle condizioni reali in cui versano i diritti umani in Italia e nel mondo.

L’arco temporale in cui si svolgerà il Festival raccoglie insieme la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (domenica 24 settembre), la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza (martedì 3 ottobre), la Giornata Europea contro la Tratta di Esseri Umani (mercoledì 18 ottobre) e la Giornata Missionaria Mondiale (domenica 22 ottobre).

Il Festival ospiterà contributi di attivisti, scrittori, giornalisti, filosofi, artisti, ricercatori, docenti, stakeholder, avvocati, volontarie e volontari, ma soprattutto darà voce a testimonianze di chi ha vissuto e vive l’accoglienza nel suo quotidiano.

Il tema-guida di quest’anno è la libertà: “Liberi di scegliere se migrare o restare” come ha sottolineato papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2023. “Certamente la libertà di movimento delle persone rimane un orizzonte importante a cui tendere e per cui lavorare – sottolinea Sergio Durando, curatore del Festival – In questo momento le persone non sono libere, ma sempre più ‘costrette’ a lasciare i loro Paesi o a non potersi muovere e crescono le restrizioni di ogni tipo alla mobilità, soprattutto nei Paesi più ricchi. In particolare stiamo assistendo un po’ ovunque a uno smantellamento del sistema dell’accoglienza. Inoltre, aumentano i conflitti nel mondo e il Festival vuole essere un’occasione per approfondire, attraverso quattro incontri, la situazione critica di cinque Paesi: Sudan, Somalia, Eritrea, Etiopia e Afghanistan (con un focus sulla condizione delle donne). La manifestazione rimane uno strumento per condividere e incoraggiare le esperienze di accoglienza che esistono e che sono importanti per tutti: minori, anziani, persone con background migratorio, uomini e donne di ogni età e provenienza. Quest’anno inoltre – conclude Durando – ricorrono i 10 anni della tragedia di Lampedusa e per il 3 ottobre è in programma un grande raduno di studenti delle scuole presso lo Stadio Olimpico di Torino”.

Il Festival dell’Accoglienza offrirà l’occasione, infine, per portare alla luce anche le storie di territori che hanno saputo e sanno confrontarsi con la mobilità umana, che in silenzio si attrezzano per aprirsi alla multietnicità e alla multiculturalità.

Il programma dell’edizione 2023 è curato da Sergio Durando, responsabile dell’Ufficio Pastorale Migranti Arcidiocesi di Torino, con la collaborazione di Walter Vergnano. Media partner Altreconomia, Avvenire, La Voce e il Tempo.

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Il programma con eventi ordinati per sezioni

Il programma con eventi ordinati cronologicamente

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