Sono andati per portare aiuti umanitari ai profughi ucraini e hanno dato la possibilità ad alcuni di loro di arrivare in Italia. Luciano Cartolano, presidente provinciale di Anteas trasporto amico di Alessandria, un’associazione di volontariato che fa capo alla Cisl, racconta i sei viaggi che hanno effettuato dall’inizio del conflitto.

Sono oltre 60 le persone arrivate ad Alessandria e provincia, 12 quelle che si sono stabilite in Lombardia, tra Brescia e Milano. “Sono donne e minori, gli uomini sono tutti impegnati al fronte. Una volta arrivate, queste persone sono state sistemate nelle abitazioni indicate dalla Prefettura di Alessandria – spiega Cartolano – Anteas ha continuato a seguirle nel loro percorso italiano. L’integrazione funziona bene, i bambini vanno a scuola, li abbiamo portati anche in montagna, al mare e nei parchi di divertimento. Alcune sono già tornate in Ucraina”.

I primi tre viaggi al confine polacco effettuati da Anteas Alessandria sono stati quelli che hanno portato più persone in Italia. “Le abbiamo conosciute tramite i centri di accoglienza a cui si rivolgevano scappando dall’Ucraina, a Rzeszòw e Przemysl, dove arrivavano i treni. In Polonia veniva accolti e rifocillati. Inizialmente erano molte restie, non si fidavano perché avevano già ricevuto richieste di migliaia di euro per raggiungere altri Paesi europei e si stupivano che il viaggio fosse gratuito. Tramite la polizia sono stati rassicurate che tutto ciò che dicevamo loro era vero”.

A partire da marzo 2022, Anteas ha portato aiuti raccolti ad Alessandria grazie a cittadini e aziende: vestiti, scarpe, coperte, alimentari e prodotti per la cura personale. Il quarto viaggio ha raggiunto Cracovia, quello successivo Leopoli, tramite Soleterre, una onlus che si occupa di bambini malati oncologici. “Lì abbiamo trovato rifugiati da zone dove la guerra colpisce pesantemente” dice Luciano Cartolano.

Nell’ultimo viaggio, il mese scorso, i volontari Anteas sono andati a Kiev per portare soprattutto materiale tecnologico: stazioni internet, una batteria solare per la stampa ucraina perché al fronte la corrente elettrica non c’è, tre gruppi elettrogeni, alimentari, coperte, prodotti per la cura della persona. “È stato un viaggio di 8 giorni, impegnativo anche a livello emotivo. Siamo andati anche a Irpin’ e Bucha. Siamo stati ospitati e accompagnati da un sindaco di un distretto di Kiev. Grazie ad una conferenza dall’associazione della stampa ucraina, moltissimi media del luogo hanno dato risalto all’impresa” racconta il presidente di Anteas.

Per ogni viaggio sono stati impegnati da 3 a 5 mezzi di trasporto, con un numero di persone che variava tra 6 e 10 e in totale sono stati percorsi oltre 100 mila chilometri.

“Ci prepariamo per il prossimo viaggio che sarà probabilmente a settembre. Attendiamo dal nostro contatto sul posto la lista dei bisogni, sperando ci sia una nuova corsa a donare” conclude Cartolano.