Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e la Commissaria europea agli affari interni Ylva Johansson si sono incontrati in videoconferenza nei giorni scorsi. La riunione è stata chiesta dalla commissaria per informare il titolare del Viminale sugli esiti della missione in Tunisia, realizzata allo scopo di offrire un supporto concreto per fronteggiare la crisi migratoria che origina da quel Paese.

Ylva Johansson ha manifestato “grande soddisfazione” per gli sviluppi della missione ribadendo, con l’occasione, che la Commissione europea è e sarà sempre al fianco dell’Italia per sostenere il suo sforzo nella gestione del complesso fenomeno dei flussi migratori.

Nel corso del colloquio, il ministro Piantedosi ha rappresentato le azioni già avviate per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, anticipando inoltre che verranno più concretamente esaminate in occasione della riunione, venerdì 5 maggio, di uno specifico tavolo tecnico italo-tunisino, cui potrà fare seguito un bilaterale in Tunisia tra il titolare del Viminale e il suo omologo Kamel Fekih. Il ministro del’Interno ha anche informato la commissaria europea sulla possibilità di premiare, con quote di ingresso dedicate, quei Paesi che coopereranno nel potenziare il contrasto alle partenze e nel rafforzare le procedure di rimpatrio, in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge in corso di conversione.

Il 27 aprile la commissaria europea Ylva Johansson si è recata in Tunisia dove ha incontrato i ministri Nabil Ammar (Affari Esteri, Migrazioni e Tunisini all’estero), Kamel Feki (Interno) e Malek Ezzahi (Affari Sociali). La visita faceva parte del più ampio impegno politico dell’Ue e dei suoi Stati membri con la Tunisia e rientra nel partenariato strategico tra l’Ue e la Tunisia. L’Unione è uno dei principali partner della Tunisia e continua a sostenere il Paese.

La visita sottolinea in particolare l’importanza del partenariato sulla migrazione tra la Tunisia e l’Ue e la volontà di approfondire tale partenariato in collaborazione con gli Stati membri dell’Ue. In questa occasione la Tunisia e la Commissione europea hanno espresso la volontà di istituire un partenariato operativo più forte sulla lotta alla tratta di esseri umani, tra cui in particolare il sostegno alla protezione delle frontiere marittime e delle frontiere meridionali della Tunisia, il rafforzamento della cooperazione di polizia e giudiziaria e della cooperazione operativa con le agenzie dell’Ue quali Eurojust ed Europol (in tale contesto, le autorità tunisine competenti ed Europol lavoreranno per portare a termine i negoziati in vista della firma di un accordo di lavoro) e la sensibilizzazione sui pericoli della migrazione irregolare, con campagne d’informazione finanziate dall’Ue da lanciare a maggio e giugno. Gli esperti di entrambe le parti definiranno i dettagli di questo partenariato, che consentirà un’azione più efficace contro l’immigrazione irregolare.

La Commissione ha riconosciuto gli sforzi compiuti dalla Tunisia in questo settore e ha espresso la propria solidarietà e ha indicato che la parte europea è pronta a fornire un sostegno significativo per consolidare le capacità della Tunisia in risposta alla recrudescenza di un fenomeno che deve essere percepito nella sua interezza e da un punto di vista multidimensionale.

Le parti hanno convenuto di rafforzare la loro cooperazione in materia di protezione e rimpatrio dei migranti irregolari in Tunisia nei loro Paesi di origine, con un maggiore sostegno dell’Ue al rimpatrio volontario e al reinserimento nei Paesi di origine, nel pieno rispetto dei diritti umani e della dignità umana.

È stato anche concordato di rafforzare i programmi esistenti volti a sostenere una reintegrazione socioeconomica più efficace dei migranti tunisini rientrati nel Paese e di coordinare meglio i loro sforzi per quanto riguarda la riammissione e la reintegrazione dei cittadini tunisini.

Ue e Tunisia hanno anche espresso la volontà di istituire una Talent Partnership per promuovere la migrazione legale nell’interesse di entrambe le parti a vantaggio di settori occupazionali e aree di attività individuati congiuntamente, fornendo anche una risposta adeguata al rischio di una “fuga di cervelli”. A tal fine, nel maggio 2023 si terrà una tavola rotonda che coinvolgerà tutte le parti interessate al fine di definire il quadro e il contenuto del partenariato.