Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’incontro con alcuni parenti delle vittime e superstiti della tragedia di Cutro, accompagnati da mediatori che hanno consentito la traduzione da e verso le lingue madri. Presenti il vicepresidente e ministro Antonio Tajani e il sottosegretario Alfredo Mantovano (immagine tratta dal sito governo.it)

Procedono, nel rispetto degli impegni presi dal Governo, le operazioni di ricollocazione dei sopravvissuti del naufragio avvenuto a Cutro, in provincia di Crotone, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio.

In una nota da Palazzo Chigi, si legge che, in base alle informazioni raccolte dal Ministero dell’Interno, sono 76 i richiedenti protezione internazionale: 18 l’hanno chiesta all’Italia (15 di nazionalità pakistana, 2 di nazionalità afghana e 1 di nazionalità iraniana) e sono attualmente ospitati presso centri del Sai, il Sistema Accoglienza e Integrazione; 5 minori stranieri non accompagnati sono collocati in strutture per minori.

Cinquantatrè richiedenti protezione internazionale in Paesi diversi dall’Italia (49 afghani, 2 siriani, 1 iraniano, 1 somalo) hanno aderito al programma di ricollocazione volontaria. Di questi, 14 si sono allontanati volontariamente.

La posizione di altre 39 persone è stata esaminata dalle autorità tedesche, che hanno ammesso al programma di ricollocamento 33 persone (29 afghani, 2 siriani, 1 somalo, 1 iraniano), 32 delle quali sono partite per la Germania lo scorso 31 marzo, mentre una persona di nazionalità afghana partirà successivamente perché necessita di ulteriori cure mediche. Una ha rifiutato il trasferimento in Germania in quanto intende ricongiungersi con una parente stretta in Irlanda.

Dopo l’incontro a Palazzo Chigi del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i sopravvissuti e i familiari delle vittime, le richieste sono state esaminate, portate all’attenzione delle istituzioni e dei partner europei.