La maggioranza degli stranieri residenti in Italia è, anche quest’anno, di religione cristiana. I musulmani, per la prima volta, hanno superato la soglia del 30 per cento della popolazione straniera residente, con circa 1,7 milioni di persone, minori compresi. Se, invece, si considerano separatamente le principali confessioni cristiane, rispetto a esse i musulmani risultano essere il gruppo religioso più numeroso tra gli stranieri presenti in Italia, superando i cristiani ortodossi, che erano in maggioranza e oggi si attestano, invece, a poco più di un milione e mezzo di persone. Completano il quadro dei cristiani, i cattolici, che sono circa 900mila, e i fedeli di altre confessioni cristiane (protestanti, copti e altri), che sono circa 370mila. Decisamente inferiori, in termini numerici, sono invece i cittadini stranieri appartenenti ad altre fedi, in particolare buddisti (circa 180mila), induisti (circa 120mila) e sikh (circa 90mila). Sono i dati stimanti da Ismu (Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità Ente del Terzo Settore) in base alle più recenti ricerche sul campo e ai dati anagrafici Istat al 1° gennaio 2025.

Per quanto riguarda le nazionalità di origine, all’interno della componente musulmana i marocchini si confermano di gran lunga il primo gruppo nazionale, pur in calo a poco più di 400mila unità. In forte crescita i cittadini originari del Bangladesh (quasi 180mila) e del Pakistan (quasi 170mila): entrambi hanno superato gli albanesi (ora poco più di 150mila). Per quanto riguarda i cristiani ortodossi, il principale collettivo è rappresentato dai rumeni, che sono circa 850mila e rappresentano ancora la maggioranza assoluta. Tuttavia, anche essi sono in calo, mentre crescono gli ucraini, che li seguono a grande distanza: circa 260mila.