Punto di frontiera di Joda, Sud Sudan © Unhcr/Andrew McConnell
Nel 2023 l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, ha risposto al più alto numero annuale di emergenze dichiarate degli ultimi 10 anni di crisi umanitarie nuove o in peggioramento. Secondo il rapporto Emergency Preparedness and Response in 2023 pubblicato nei giorni scorsi, l’Unhcr ha annunciato 43 emergenze per aumentare il sostegno in 29 Paesi e ha inviato 7,4 milioni di articoli di soccorso per assistere fino a 16,7 milioni di persone in tutto il mondo per un valore di 53,5 milioni di dollari.
“Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento vertiginoso delle emergenze, con lo scoppio di nuove crisi e il deterioramento di quelle irrisolte, che hanno spinto i limiti della nostra capacità di risposta – ha dichiarato Dominique Hyde, direttore delle Relazioni esterne dell’Unhcr – Che siano scatenate da conflitti, violazioni dei diritti umani, disastri naturali o eventi meteorologici estremi, queste emergenze hanno provocato un’ondata di persone in fuga, lasciando innumerevoli individui e famiglie nel disperato bisogno di assistenza umanitaria e protezione. L’entità della sofferenza umana è incommensurabile e ci ricorda l’imperativo dell’azione collettiva e della solidarietà”.
Nel corso del 2023, l’Agenzia Onu per i rifugiati ha risposto a crisi a livello globale, aiutando milioni di persone colpite dai terremoti in Siria e Turchia (23.8 milioni di persone colpite) e in Afghanistan (114 mila persone colpite e 478 mila costrette a rientrare dal Pakistan), da un nuovo conflitto in Sudan (7.4 milioni di persone costrette alla fuga internamente o attraverso i confini) e dal riaccendersi di vecchi conflitti in Karabakh (100 mia persone rifugiate) e in Somalia, dal deteriorarsi della crisi nella Repubblica Democratica del Congo (7 milioni di persone colpite dal conflitto nella parte orientale del paese), da movimenti misti senza precedenti di rifugiati e migranti in America Latina e nei Caraibi e dalle inondazioni in Libia (900 mila persone in cinque province colpite direttamente dalla tempesta e dalle inondazioni improvvise) e nel Corno d’Africa (oltre 2 milioni di persone sfollate).
Con la tendenza a crescere delle emergenze nel 2023, destinato a persistere nel 2024, e il numero di persone costrette alla fuga che si prevede salirà a 130 milioni entro la fine dell’anno “la necessità di solidarietà e sostegno per le persone costrette a fuggire non è mai stata così importante come oggi”.