L’ottavo rapporto di Protecting Rights at Borders (Prab) Respinti alle Frontiere dell’Europa: una crisi continuamente ignorata documenta le violazioni dei diritti umani che si verificano lungo le frontiere europee. Secondo il rapporto, nel 2023 28.609 migranti hanno subito respingimenti e violazioni dei diritti umani alle frontiere europee: dal 1° settembre al 31 dicembre 2023, coperto da questo rapporto, i dati raccolti direttamente dai partner di Prab o ottenuti dalle fonti governative documentano un totale di 8.403 casi di respingimento. Inoltre, 1.448 persone sono state intervistate dai partner di Prab, fornendo dettagli sulle violazioni dei diritti alle quali hanno dichiarato di essere stati esposti.

I numeri riportati dall’iniziativa Prab rappresentano una frazione delle persone respinte alle frontiere dell’Europa. La natura delle aree di confine europee e la mancanza di accesso ad alcune zone di frontiera rendono difficile raggiungere tutte le persone che subiscono respingimenti e violazioni correlate. Inoltre, la registrazione dei respingimenti dipende dal momento dell’evento e dalla volontà delle vittime di segnalarlo. Come documentato dai partner di Prab, molte vittime di respingimenti hanno paura di segnalare l’incidente, temendo che ciò possa influire negativamente sulla loro possibilità di entrare o rimanere in uno Stato membro dell’Ue.

Alcuni dati del monitoraggio
Molti migranti, provenienti da regioni colpite da conflitti, persecuzioni o disastri naturali, intraprendono viaggi pericolosi verso l’Europa in cerca di sicurezza e opportunità.
I respingimenti illegali coinvolgono l’uso di metodi violenti e disumani, con migliaia di persone respinte forzatamente oltre il confine e sottoposte a violenze e abusi.
Prab ha intervistato 1.448 persone, documentando i trattamenti disumani e degradanti subiti dall’83 per cento degli arrivi al confine tra Croazia e Bosnia ed Erzegovina e dal 61 per cento al confine tra Francia e Italia.
Oltre alle violenze fisiche, i respingimenti forzati privano le persone dei loro beni, lasciandole vulnerabili e senza mezzi vitali.

La situazione ai confini italiani
In Italia, le organizzazioni della rete Prab hanno documentato il respingimento di 3.180 persone nelle zone di Oulx e Ventimiglia, con particolare preoccupazione per i 737 bambini, di cui 519 erano minori non accompagnati. “Un aspetto inquietante è la pratica di respingere minori registrati erroneamente come adulti. La maggior parte delle persone coinvolte nei respingimenti proveniva dall’Etiopia, Costa d’Avorio, Marocco e Sudan, con quasi il 40 per cento di loro che ha dichiarato di essere arrivato in Italia via Tunisia.O ltre al persistere dei respingimenti, il rapporto registra anche nuovi peggioramenti per chi cerca asilo in Italia. Inoltre, l’Italia ha recentemente reintrodotto i controlli alle frontiere con la Slovenia, giustificando tale misura con una presunta minaccia alla sicurezza a causa del conflitto in Medio Oriente – si legge nella nota diffusa da Asgi, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – Il governo italiano ha però dichiarato apertamente di avere l’intenzione di riprendere i respingimenti dei richiedenti asilo, in violazione della legge nazionale e internazionale. Sia gli accordi, come il Memorandum tra Italia e Albania, sia il nuovo Patto Ue su Asilo e Migrazione rischiano di compromettere ulteriormente i diritti delle persone in cerca di asilo, invece che mettere fine alle violazioni alle frontiere europee”.

Cos’è Prab
I respingimenti alle frontiere europee: una crisi continuamente ignorata è l’ottavo rapporto della serie pubblicata da Protecting Rights at Borders (Prab), un’iniziativa volta a documentare prove dell’uso di respingimenti illegali nel contesto della gestione delle frontiere in Europa. L’iniziativa, attraverso sforzi collaborativi, mira anche a promuovere cause legali strategiche oltre i confini per le persone colpite da respingimenti diffusi e sistematici e altre violazioni dei diritti alle porte dell’Europa. I dati sono raccolti da organizzazioni non governative e iniziative di base in tutta Europa, che si sono unite nell’iniziativa Prab per creare una solida base di prove, basata su osservazioni dirette e interviste con persone in movimento.

Qui potete scaricare e leggere l’ottavo rapporto di Protecting Rights at Borders (Prab) Respinti alle Frontiere dell’Europa: una crisi continuamente ignorata