La Commissione europea ha presenta un piano d’azione per le rotte migratorie del Mediterraneo occidentale e dell’Atlantico. Nella lettera al Consiglio europeo del 20 marzo scorso, la presidente Ursula von der Leyen ha ricordato la collaborazione in corso tra la Commissione e gli Stati membri più interessati anche sui piani d’azione per il Mediterraneo occidentale e l’Atlantico. Questo piano d’azione fa inoltre direttamente seguito al Consiglio straordinario “Giustizia e affari interni” del novembre 2022, in occasione del quale i ministri si sono impegnati ad attuare il piano d’azione dell’Ue per il Mediterraneo centrale, seguito da quello sui Balcani occidentali, e hanno approvato l’elaborazione di piani d’azione analoghi per le principali rotte migratorie.
L’Ue ha rafforzato il partenariato con i principali Paesi di origine e di transito lungo la rotta, in pieno coordinamento con i suoi Stati membri nell’ambito di Team Europa. Le misure adottate dall’Ue, dagli Stati membri e dai partner internazionali hanno contribuito a ridurre in misura significativa gli arrivi irregolari. Il numero di arrivi irregolari rimane tuttavia elevato e impone una vigilanza continua e risposte operative concrete, basate sull’efficace cooperazione in corso.
Il piano d’azione presenta 18 misure operative mirate strutturate in due pilastri. L’obiettivo è aiutare gli Stati membri a rafforzare la gestione della migrazione lungo questa rotta, prevenendo le partenze irregolari e salvando vite umane, in stretta collaborazione con i principali Paesi partner.
Rafforzare l’impegno con i Paesi partner
Intensificare la cooperazione con i Paesi partner è fondamentale per affrontare le sfide migratorie e contrastare il traffico di migranti. Con un approccio che tiene conto dell’intero tragitto, il piano intende prevenire la migrazione irregolare combattendo il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e rafforzando la gestione delle frontiere. A questo scopo l’Ue individuerà le priorità operative a breve termine e le misure di coordinamento con gli Stati membri per affrontare la migrazione con un approccio che prenda in considerazione l’intero tragitto, nel quadro di Team Europa. Per prevenire la migrazione irregolare combattendo il traffico di migranti e la tratta di esseri umani si attuerà il partenariato operativo antitraffico con il Marocco e si avvierà in questo contesto un programma regionale finanziato da Ndici-Europa globale e consolideranno tutte le attività di contrasto del traffico di migranti con i Paesi partner africani lungo l’intero tragitto, sostenendo parallelamente l’impegno nella lotta contro la tratta di esseri umani.
Per quanto riguarda la gestione delle frontiere saranno rafforzate le capacità di Marocco, Mauritania, Senegal e Gambia di prendere iniziative mirate per prevenire le partenze irregolari e sarà intensificata la cooperazione bilaterale di Frontex con Marocco, Mauritania e Senegal. Si prevede inoltre di sostenere la protezione e le operazioni di rimpatrio volontario nei Paesi dell’Africa settentrionale e del Sahel e di rafforzare i contatti in corso per migliorare la cooperazione pratica in materia di riammissione e reintegrazione sostenibile dei rimpatriati nei loro Paesi di origine.
Si dovranno favorire protezione e percorsi legali nei Paesi partner, promuovendo e sostenendo nel contempo i percorsi legali di accesso alla protezione nell’Ue attraverso il reinsediamento, l’ammissione umanitaria e percorsi complementari. È prioritario rendere operativo il partenariato per i talenti con il Marocco e la Commissione sta valutando la possibilità di avviare programmi di migrazione legale e mobilità con la Nigeria e il Senegal.
Rafforzare le misure operative in materia di ricerca e soccorso e le procedure di rimpatrio e rendere più agevole e più rapida la solidarietà volontaria
Affinché il sistema di gestione della migrazione funzioni è fondamentale rafforzare la gestione delle frontiere e le procedure di rimpatrio dall’Ue nei Paesi partner. L’Ue accelererà i lavori per la valutazione mirata della situazione nel Mediterraneo occidentale e nell’Atlantico svolta da Frontex in stretta cooperazione con gli Stati membri. Si procederà con la cooperazione rafforzata tra gli Stati membri dell’Ue riguardo ai rimpatri nei Paesi partner (consulenza sul rimpatrio, sostegno nell’identificazione e nel rilascio dei documenti di viaggio, coordinamento dei voli di rimpatrio, ecc.) e sulla reintegrazione sostenibile dei rimpatriati, anche con il sostegno della coordinatrice dell’Ue per i rimpatri e attraverso la rete ad alto livello per i rimpatri.
Per favorire la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo delle competenze si lavorerà per il collegamento tra la reintegrazione di coloro che rimpatriano su base volontaria e gli investimenti degli Stati membri e delle imprese europee nei paesi di origine e di transito.
Sono necessarie anche reazioni più efficaci e più rapide nell’ambito del meccanismo volontario di solidarietà, con il sostegno della Commissione e dell’Agenzia dell’Ue per l’asilo: man mano che prosegue l’attuazione del meccanismo, gli Stati che prendono impegni sono incoraggiati a dare prova di flessibilità, alleviando la pressione sui sistemi di accoglienza degli Stati membri di primo ingresso.
Nel 2018 sono fortemente aumentati gli arrivi irregolari nell’Ue attraverso la rotta del Mediterraneo occidentale. A partire dal 2019 gli arrivi irregolari, diminuendo sulla rotta del Mediterraneo occidentale, hanno registrato un notevole aumento sulla rotta atlantica in direzione delle isole Canarie, in particolare nel 2020 e nel 2021, con una netta diminuzione nel 2022 (del 31 per cento rispetto al 2021) e nel primo semestre del 2023. Per gestire la migrazione in modo sostenibile a lungo termine, la Commissione europea lavora per realizzare il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo. Parallelamente, propone una serie di misure operative per affrontare le sfide attuali lungo le principali rotte migratorie verso l’Europa. Questo piano d’azione è il terzo che la Commissione presenta per sostenere gli Stati membri, dopo quelli relativi al Mediterraneo centrale e ai Balcani occidentali del 2022.
L’Ue continuerà a promuovere soluzioni sostenibili e strutturali alle sfide comuni in materia di migrazione, sulla base di un approccio globale lungo l’intero tragitto che comprenda un’azione rinnovata nella dimensione esterna della migrazione.
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