foto dalla Sala Stampa Unicef
L’Unicef e Refugees Welcome Italia hanno lanciato le linee guida per il mentoring, il modello di affiancamento che mobilita la società civile a favore dei giovani neo-maggiorenni migranti e rifugiati per supportarli nel percorso in Italia e favorirne l’inclusione sociale. Sostenere giovani migranti e rifugiati nella transizione all’età adulta è estremamente importante per garantire che le cure e la protezione ricevute fino a quel momento e i percorsi di inclusione sociale non vengano interrotti e che ciascun ragazzo o ragazza possa realizzare il proprio potenziale e diventare un/a cittadino/a attivo/a. Questo è di particolare rilievo quando si parla di minorenni stranieri non accompagnati, ovvero di bambine/i e adolescenti che arrivano in Europa senza figure adulte di riferimento.
Nel 2023 sono già oltre 19.600 i minorenni stranieri non accompagnati ospiti nel sistema di accoglienza in Italia. La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze (attualmente circa il 69 per cento) ha tra i 16 e i 17 anni, il che vuol dire che si tratta di adolescenti molto vicini al raggiungimento della maggiore età. Per loro il compimento dei 18 anni ha delle conseguenze giuridicamente rilevanti, dal momento che modificano gli obblighi che lo Stato ha di tutela e protezione trattandosi, da un punto di vista formale, di persone adulte. Il progetto di mentoring Fianco a Fianco, lanciato nel 2020 dall’Unicef e Refugees Welcome Italia, risponde proprio a questo bisogno, promuovendo una mobilizzazione della società civile al fianco dei giovani neo-maggiorenni al fine di favorirne l’inclusione nella comunità ospitante. Il mentore è una persona con cui è possibile creare una relazione significativa, basata sulla fiducia reciproca, in un momento delicato come quello della transizione all’età adulta. Dall’inizio della sperimentazione ad oggi sono state coinvolte 4 città italiane e seguito il percorso di 144 mentori e 144 giovani, mentre nuovi attivisti e nuove attiviste si stanno formando anche attivando le risorse del volontariato del Comitato Italiano per l’Unicef.
Le Linee Guida per il Mentoring, le prime in Italia su questo argomento, sono nate per definire il modello e mettere a sistema le esperienze sul campo, fornendo degli strumenti che consentano di replicare l’esperienza: dalle modalità di sensibilizzazione dei mentors e dei mentees alla formazione, dalla definizione dei criteri per l’abbinamento al tipo di accompagnamento necessario per sostenere la relazione, e così via.
“Le linee guida sono il risultato di una sperimentazione che dimostra come il supporto individuale di un adulto possa avere un impatto significativo sui percorsi di vita di adolescenti e giovani adulti, e guida alla replicabilità di percorsi simili, basati sulla mobilitazione della società civile a favore di giovani migranti e rifugiati” afferma Sarah Martelli, coordinatrice ad interim della risposta Unicef in Italia.
“L’esperienza del progetto Fianco a Fianco dimostra come le reti informali di sostegno siano complementari a quelle formali e altrettanto fondamentali nel promuovere l’inclusione di giovani migranti e rifugiati. Le linee guida hanno l’obiettivo di sistematizzare questa pratica, per fare in modo che cresca e si diffonda sempre di più” conclude Fabiana Musicco, direttrice di Refugees Welcome Italia.
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