“Uscire dal rigido sistema delle quote e superare la logica del click day, prevedendo, per il lavoro domestico, la possibilità di avanzare domanda in qualsiasi momento dell’anno sulla base del fabbisogno delle famiglie, che non è programmabile. È questa la principale richiesta che abbiamo avanzato al Governo tramite il Tavolo tecnico che sta lavorando alla revisione della disciplina che regola l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia e che ribadiremo all’incontro programmato per lunedì 23 settembre a nome di tutte le associazioni aderenti a Fidaldo”: è quanto dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, che lunedì 23 settembre parteciperà in rappresentanza della Federazione Fidaldo (Federazione Italiana dei Datori di Lavoro Domestico)alla riunione convocata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“I decreti flussi – spiega Zini – sono strumenti inadeguati, oltre che obsoleti. Tuttavia, per un comparto in cui quasi il 70 per cento della forza lavoro è straniera, sono un ‘male necessario’. Abbiamo bisogno del prezioso contributo dei cittadini non comunitari, ma prevedendo delle regole ad hoc che consentano di presentare domanda in qualsiasi momento dell’anno: questa è la nostra principale richiesta. Qualora non venisse accolta – prosegue – chiederemo almeno che, così come già avviene per l’agricoltura, anche per il comparto domestico le quote possano essere gestite direttamente dalle associazioni datoriali più rappresentative ma adeguandole al reale fabbisogno delle famiglie, che non corrisponde minimamente a quello previsto, ovvero sole 9.500 quote per l’anno 2025, per di più da dividere con il settore socio sanitario. Al contrario, secondo le nostre stime, contenute nel Rapporto 2024 Family (Net) Work, ne servirebbero quasi il doppio, 18.626 solo per il prossimo anno. Il Governo faccia presto: il prossimo click day, nonché ultimo della programmazione triennale, è dietro l’angolo, a febbraio, e alle famiglie servono regole e tempistiche certe” conclude.