Sono sbarcati lunedì 2 settembre a Fiumicino, con un volo di linea proveniente da Tripoli, venti profughi in gran parte evacuati dai campi di detenzione della Libia, dove sono stati vittime di gravi maltrattamenti e dove hanno vissuto a lungo, tanto che alcuni bambini, che verranno accolti insieme alle loro famiglie, sono nati nel paese nordafricano.
Provenienti da Togo, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Camerun e Myanmar, i rifugiati verranno ospitati in diverse regioni italiane e, secondo il modello dei corridoi umanitari, avviati subito verso l’integrazione: per i minori, grazie alla scuola, e per gli adulti, grazie all’apprendimento della lingua italiana e all’inserimento nel mondo lavorativo.
Due famiglie saranno accolte dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma e in Calabria, a Riace, per un totale di 9 persone. Un’altra famiglia di 7 persone sarà ospitata dall’Arci mentre altre 4 saranno a carico del Sai, il sistema nazionale di accoglienza.
Il loro arrivo in Italia è reso possibile dal protocollo firmato lo scorso dicembre da Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, Arci, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Inmp, che permetterà a 1500 rifugiati che necessitano di protezione internazionale, di essere evacuati dalla Libia all’Italia nell’arco di tre anni.