Sono 894.299 i lavoratori domestici con contributi all’Inps nel 2022, il 7,9 per cento in meno rispetto al 2021 (-76.548 lavoratori). La flessione si presenta dopo gli incrementi del biennio 2020-2021 dovuti ad una regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown e all’entrata in vigore del decreto Rilancio del 2020 che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari. Sono i dati che emergono dall’Osservatorio Lavoratori domestici dell’Inps.

La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri (69,5 per cento del totale), anche se nel 2022 il numero dei lavoratori stranieri è diminuito dell’8,4 per cento rispetto all’anno precedente. Si registra anche una diminuzione dei lavoratori italiani (-6,6 per cento). La maggior parte dei lavoratori domestici (316.817 lavoratori, pari al 35,4 per cento del totale) proviene dall’Europa dell’Est; seguono i 272.583 lavoratori di cittadinanza italiana (30,5 per cento), quelli provenienti dal Sud America (7,8 per cento) e quelli dall’Asia Orientale (6,8 per cento).

Prevale il lavoro di colf con il 52 per cento del totale dei lavoratori, contro il 48 per cento della tipologia badante. La tipologia colf è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Asia Medio Orientale e dall’America Centrale, in cui prevale la tipologia badante.

L’analisi dei dati sulle retribuzioni nel 2022 evidenzia che il gruppo più numeroso è nella classe retributiva 13mila euro e oltre (130.478 lavoratori). Si tratta del 14,6 per cento del totale. Le donne in media hanno una retribuzione più alta rispetto agli uomini.

Fino al 2019, il trend decrescente del numero complessivo dei lavoratori domestici è simile tra maschi e femmine, anche se la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di donne, il cui peso è aumentato nel tempo raggiungendo nel 2019 il valore massimo degli ultimi sei anni (88,6 per cento). Con l’incremento di lavoratori del biennio 2020-2021, il peso delle donne è diminuito e nel 2022 si attesta all’86,4 per cento, mentre gli uomini, scendendo nel 2022 sotto le 122mila unità, fanno registrare un decremento di oltre il 18 per cento rispetto al 2021.

Qui potete consultare i dati dell’Osservatorio Inps

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