Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, dei ministri per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dell’università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha approvato un decreto legge che prevede anche disposizioni per favorire l’integrazione degli studenti stranieri.
Le misure sono rivolte agli alunni stranieri che non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana, per i quali si prevede la possibilità per le scuole già per il prossimo anno scolastico di accedere a specifici progetti Pon (Programmi Operativi Nazionali) e di avviare un percorso che porterà a introdurre un docente con una formazione ad hoc per le classi con un numero di studenti stranieri neoarrivati in Italia e con deficit nella lingua pari o superiore al 20 per cento.
Si tratta della prima azione, assunta nel nostro sistema di istruzione, che prevede interventi mirati a beneficio dell’integrazione degli alunni stranieri, attraverso attività di potenziamento messe a disposizione delle scuole. Le misure sono rivolte, infatti, a quegli alunni stranieri che, soprattutto se neoarrivati in Italia, non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana come lingua di comunicazione e conseguentemente di studio, e che mantengono gravi deficit di conoscenza della lingua nel percorso successivo. Il tasso di dispersione scolastica per questi studenti stranieri si attesta, infatti, a oltre il 30 per cento a fronte di una dispersione degli studenti italiani pari al 9,8 per cento.
“Per queste ragioni, si prevede, da una parte, la possibilità per le scuole, già per il prossimo anno scolastico, di accedere a specifici progetti Pon volti ad assicurare il potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana, dall’altra, di avviare un percorso che porterà, attraverso la rimodulazione degli organici, ad introdurre, per le classi con un numero di studenti stranieri neoarrivati in Italia, e con deficit nella lingua, pari o superiore al 20 per cento, un docente con una formazione ad hoc” dichiara il Ministero in una nota.