Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno concordato la forma finale di cinque distinti regolamenti Ue che stabiliscono come condividere la gestione dei flussi di asilo e migrazione tra gli Stati membri e cosa fare in caso di improvvisa crisi migratoria. Le norme regolano anche il modo in cui trattare le persone che arrivano alle frontiere esterne dell’Ue, le richieste di asilo e l’identificazione.

A seguito dell’accordo, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dichiarato: “È un giorno davvero storico, poiché abbiamo realizzato il Patto su migrazione e asilo, forse il pacchetto legislativo più importante di questo mandato. L’Europa avrà ora un quadro legislativo solido e uguale in tutti gli Stati membri. Che funzioni e che protegga. Un approccio che sia umano ed equo con coloro che cercano protezione, che sia fermo con coloro che non ne hanno diritto e che sia forte con coloro che sfruttano i più vulnerabili. La migrazione è stata la preoccupazione numero uno sollevata dai cittadini di tutta l’Unione in occasione delle elezioni del 2019. Realizzare questo pacchetto prima della fine dell’anno è un enorme successo per il centro costruttivo ed europeista in vista dell’inizio di un anno elettorale in Europa”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “L’Europa è una comunità forte e capace di trovare grandi risposte a grandi sfide. Accolgo con favore il tempestivo accordo politico raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio sugli elementi cruciali del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo. Il nostro obiettivo era trovare un approccio equo e pragmatico alla gestione congiunta della migrazione nell’UE. Si tratta di un passo fondamentale per dotare l’Europa degli strumenti necessari per gestire la migrazione.”

Il nuovo regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione prevede la solidarietà obbligatoria per i Paesi dell’Ue riconosciuti come sotto pressione migratoria, consentendo agli altri Stati membri di scegliere tra il ricollocamento dei richiedenti asilo nel loro territorio e il versamento di contributi finanziari. Il testo determina inoltre nuovi criteri in base ai quali uno Stato membro è competente per l’esame delle domande di protezione internazionale (norme ex Dublino).

Per rispondere all’improvviso aumento degli arrivi, la normativa relativa alle crisi e alle cause di forza maggiore istituisce un meccanismo per garantire solidarietà e misure a sostegno degli Stati membri che si trovano ad affrontare un afflusso eccezionale di cittadini di Paesi terzi che porta al collasso del sistema nazionale di asilo. Le norme riguardano anche la strumentalizzazione dei migranti, ovvero quando i migranti vengono utilizzati da Paesi terzi o attori non statali ostili per destabilizzare l’Ue, e prevedono una possibile deroga temporanea alle procedure standard di asilo.

Secondo il nuovo regolamento sullo screening, le persone che non soddisfano le condizioni per entrare nell’Ue saranno soggette a una procedura di screening pre-ingresso, comprendente l’identificazione, la raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza, per un massimo di sette giorni. Verranno prese in considerazione le esigenze specifiche dei bambini e ogni Stato membro avrà un meccanismo di monitoraggio indipendente per garantire il rispetto dei diritti fondamentali.

Il regolamento sulle procedure di asilo stabilisce una procedura comune in tutta l’Ue per concedere e revocare la protezione internazionale, sostituendo diverse procedure nazionali. Il trattamento delle richieste di asilo dovrebbe essere più rapido, fino a sei mesi per una prima decisione, con limiti più brevi per le richieste manifestamente infondate o inammissibili e alle frontiere dell’Ue.

Infine, la riforma di Eurodac mira a identificare in modo più efficace chi arriva nel territorio dell’Ue, aggiungendo alle impronte digitali le immagini del volto, anche per i bambini a partire dai sei anni. Le autorità potranno registrare se qualcuno potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza, se la persona è violenta o armata illegalmente.

L’accordo provvisorio deve essere adottato formalmente dal Parlamento e dal Consiglio prima di poter diventare legge. I legislatori si sono impegnati ad adottare la riforma delle norme dell’Ue in materia di migrazione e asilo prima delle elezioni europee del 2024 .

“Abbiamo riportato al centro dell’agenda europea il tema migratorio e grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato che era fermo da anni. L’approvazione del Patto è un grande successo per l’Europa e per l’Italia che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani” ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.