Crediti ©Unhcr/Michele Cirillo

È arrivato nei giorni scorsi all’aeroporto di Fiumicino il primo gruppo di 51 rifugiati destinatari di borse di studio grazie alla quinta edizione di Unicore – University Corridors for Refugees. Giunto alla sua quinta edizione, il progetto ha assicurato borse di studio a rifugiati residenti in Kenya, Nigeria, Sudafrica, Uganda, Zambia e Zimbabwe.  

Attraverso il progetto, gli studenti, 11 donne e 40 uomini, hanno avuto l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per frequentare programmi di laurea magistrale della durata di 2 anni presso 32 atenei italiani. Le borse di studio sono state assegnate con un processo di selezione degli atenei stessi sulla base del merito accademico e della motivazione in seguito ad un bando pubblicato ad aprile 2023.

Il programma University Corridors for Refugees è coordinato dall’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, e coinvolge 41 atenei che hanno offerto oltre 200 borse di studio a studenti rifugiati negli ultimi cinque anni. Il progetto è possibile grazie alla collaborazione con partner quali il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli, Fondazione Finanza Etica, Gandhi Charity e un’ampia rete di partner locali che forniranno agli studenti il supporto necessario per completare gli studi e favorire la loro integrazione nella vita universitaria.

Tra gli atenei partecipanti al progetto Unicore anche l’Università del Piemonte Orientale dove studieranno Kibrom Abrahaley Beyene e Samuel Tewelde Mesmer, due giovani eritrei rifugiati in Uganda, (nella foto dell’Ufficio Comunicazione dell’Università del Piemonte Orientale) grazie alle borse di studio messe a disposizione dal responsabile scientifico Gianluca Gaidano e dal laboratorio di Ematologia. Kibrom e Samuel vanno a unirsi agli studenti che negli anni passati si sono iscritti alla Laurea Magistrale in Medical Biotechnologies grazie alle edizioni Unicore 3.0 e Unicore 4.0. Uno di loro, Abel Mehari Sium, si è laureato con successo durante la sessione di luglio 2023, il secondo è in attesa di discutere il titolo e gli altri due sono iscritti al secondo anno. Gli studenti rifugiati, durante la loro permanenza in Italia, vengono supportati da una rete locale di partner con capofila Upo e che include la Pastorale Universitaria di Vercelli, la Pastorale Migrantes di Vercelli, la Caritas Diocesana di Vercelli, la Chiesa Metodista di Vercelli e quella di Novare e Piemonte.

“L’arrivo di questi studenti rifugiati che hanno avuto la possibilità di viaggiare in sicurezza e dignità è l’espressione concreta di un’alternativa ai pericolosi viaggi nelle mani dei trafficanti. La crescita del progetto Unicore, grazie al sostegno convinto delle università italiane, dimostra che l’ampliamento dei canali sicuri e regolari è possibile e deve essere prioritario” ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. 

Il 76 per cento dei rifugiati nel mondo vive in Paesi in via di sviluppo dove troppo spesso le opportunità per ricostruire il proprio futuro in dignità sono assenti. Per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, infatti, i dati globali rimangono drammatici: solo il 6 per cento dei rifugiati ha accesso all’istruzione terziaria contro il 38 per cento della popolazione non rifugiata. Attraverso il progetto Unicore, l’Unhcr intende far sì che i rifugiati possano realmente accedere a percorsi di studio e di lavoro in linea con le loro capacità, aspirazioni e talenti senza dover affrontare viaggi pericolosi affidandosi ai trafficanti.

Qui trovate altre informazioni sul progetto Unicore

Qui l’intervista al professor Gianluca Gaidano, referente per Unicore dell’Università del Piemonte Orientale