©Angelos Tzortzinis/Afp
Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione non legislativa che chiede ai Paesi Ue e a Frontex di fornire una capacità sufficiente in termini di navi, attrezzature e personale dedicato alle operazioni di ricerca e soccorso e un approccio più proattivo e coordinato per salvare efficacemente le vite in mare Gli Stati membri dovrebbero inoltre utilizzare appieno le navi gestite dalle Ong. Secondo i deputati, dovrebbe essere istituita una missione Sar (ricerca e soccorso) globale dell’Ue, attuata dalle autorità degli Stati membri e da Frontex.
Il Parlamento ha espresso una ferma condanna del contrabbando e del traffico criminale, ribadendo che percorsi sicuri e legali, in particolare attraverso il reinsediamento, sono il modo migliore per evitare le vittime in mare. I deputati hanno proposto inoltre di diffondere maggiori informazioni sui pericoli di questa rotta ai cittadini dei Paesi terzi e hanno chiesto alla Commissione di presentare delle proposte per condizionare i finanziamenti ai Paesi terzi alla cooperazione nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri di migranti.
La risoluzione chiede alla Commissione di fornire informazioni complete su tutti i tipi di sostegno che l’Ue e i suoi Stati membri forniscono alle guardie di frontiera e costiere dei Paesi terzi, tra cui Libia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco. Poiché le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate solo in un luogo sicuro, i deputati hanno esortato la Commissione e le autorità nazionali a valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica e a porre fine a tale cooperazione se tali violazioni sono provate.
Le operazioni di ricerca e soccorso e le attività di sbarco svolte dagli Stati membri dell’Ue non sono coperte da un quadro giuridico comune europeo, ad eccezione delle attività svolte nel contesto delle operazioni congiunte in mare condotte da Frontex. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dal 2014 sono state registrate 27.633 persone disperse (presunte morte) nel Mediterraneo.