Sono 384.245 i richiedenti asilo ai quali nel 2022 i Paesi dell’Unione europea hanno concesso lo status di protezione, un numero che risulta in aumento del 40 per cento rispetto al 2021 (275,040). I dati sono stati pubblicati da Eurostat. L’anno scorso, tra i richiedenti asilo il 44 per cento ha ricevuto lo status di rifugiato, il 31 per cento la protezione sussidiaria e il 25 per cento la protezione umanitaria. Rispetto al 2021, il numero di status di rifugiato concesso è aumentato del 22 per cento, la protezione sussidiaria del 48. La protezione umanitaria ha registrato l’incremento maggiore con il 72 per cento.

Il numero più alto di persone che hanno ricevuto lo status di protezione è stato segnalato dalla Germania (159.365, 41 per cento del totale Ue), davanti a Francia (49.990, 13 per cento), Italia (39.660, 10 per cento) e Spagna (35.765, 9 per cento). Insieme, questi quattro Paesi hanno concesso il 73 per cento delle richieste di protezione a livello Ue. Il gruppo più numeroso che ha ottenuto lo status di protezione nell’Ue nel 2022 è stato quello dei siriani (il 29 per cento del numero totale di persone). Seguono afgani (23 per cento) e venezuelani (6 per cento). Alla maggior parte dei siriani (68 per cento) e degli afgani (55 per cento) è stato concesso lo status di protezione in Germania, mentre quasi tutti i venezuelani (92 per cento) hanno ottenuto lo status di protezione in Spagna.

Nel 2022, nell’Ue sono state prese 632.360 decisioni di primo grado sulle domande di asilo e altre 218.260 decisioni definitive a seguito di ricorso o riesame. Le decisioni prese in primo grado hanno portato a 310.400 concessioni dello status di protezione, mentre altre 73.845 persone hanno ricevuto lo status di protezione dopo un ricorso o un riesame. Il tasso di riconoscimento a livello dell’Ue, ovvero la quota di tutte le decisioni positive sul totale, era del 49 per cento per le decisioni di primo grado. Per le decisioni definitive in appello o revisione, il tasso di riconoscimento è stato del 34 per cento. Questi tassi includono sia lo status di protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria) sia lo status di protezione nazionale (protezione umanitaria basata sulla legislazione nazionale).

Tra le prime dieci cittadinanze che hanno ricevuto decisioni di prima istanza nel 2022, siriani (94 per cento), afgani (85 per cento) e venezuelani (76 per cento) hanno avuto i tassi di riconoscimento più elevati, mentre colombiani e georgiani (entrambi 8 per cento) e bengalesi (11 per cento) i più bassi. Per le decisioni di ultima istanza dopo un ricorso o una revisione nel 2022, le cittadinanze con i tassi di riconoscimento più elevati sono state quelle siriane (80 per cento), afgane (75 per cento) e iraniane (44 per cento), mentre i tassi di riconoscimento più bassi sono stati registrati tra i georgiani (8 per cento), bengalesi (16 per cento) e pakistani (21 per cento).

Alla maggior parte degli afghani (65 per cento) e dei siriani (73 per cento) è stato concesso lo status di protezione attraverso decisioni definitive in Germania, mentre la maggioranza dei nigeriani (64 per cento) ha ottenuto lo status di protezione attraverso decisioni definitive in Italia.

Qui potete consultare i dati completi e qui le statistiche annuali