La dinamica demografica del 2022 continua a essere negativa: dai dati del report Istat pubblicato il 20 marzo, al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 179mila unità rispetto all’inizio dell’anno, nonostante il contributo positivo del saldo migratorio con l’estero. Il saldo naturale della popolazione è fortemente negativo. Le nascite risultano in ulteriore calo, ma con lievi segnali di recupero al Sud. La ripresa dei movimenti migratori internazionali (in parte dovuta agli effetti della crisi in Ucraina) produce effetti positivi, contribuendo al rallentamento del deficit di popolazione.

Il nuovo record minimo di nascite (393mila) e l’elevato numero di decessi (713mila) continuano a produrre un forte impatto sulla dinamica naturale. Dal 2008, anno in cui si è registrato il valore massimo relativo di nascite degli ultimi 20 anni, l’Italia ha perso la capacità di crescita per effetto del bilancio naturale, non rimpiazzando a sufficienza chi muore con chi nasce. Il deficit del saldo naturale è aumentato in modo progressivo, raggiungendo i picchi più elevati nel biennio 2020-2021, quando si è registrata una perdita di oltre di 300mila persone in media annua.

Nel 2022 in totale si contano 1.887.463 iscrizioni in anagrafe e 1.745.978 cancellazioni dovute a trasferimenti di residenza. Nel 2021 si era già registrata una ripresa della mobilità, a seguito dell’attenuazione delle misure restrittive di contenimento della pandemia. Questa prosegue nel 2022, mostrando incrementi moderati dei flussi migratori interni e incrementi più marcati delle iscrizioni dall’estero, accompagnati da una forte riduzione dei flussi in uscita dal Paese. I movimenti tra comuni hanno coinvolto 1 milione e 484mila persone, +4,3 per cento rispetto al 2021, ritornando ai livelli del 2019.

La ripresa dei movimenti migratori internazionali è stata consistente, in parte dovuta alle ripercussioni della crisi internazionale a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina. Nel 2022 le iscrizioni anagrafiche dall’estero ammontano a 360.685 mentre si contano 131.869 cancellazioni per l’estero, cifre che determinano un saldo migratorio estero pari a +228.816 (+3,9 per mille residenti). La dinamica positiva delle iscrizioni dall’estero, già osservata nel 2021 a seguito dell’allentamento dei vincoli agli spostamenti del periodo di pandemia, prosegue nel 2022 con un incremento del 13,3 per cento rispetto al 2021, riportando le immigrazioni ai livelli pre-Covid (+8,4 per cento sul 2019).

Forte impulso all’aumento di iscrizioni dall’estero è dato dalle conseguenze dello scoppio del conflitto in Ucraina con la Russia alla fine di febbraio 2022. La presenza stabile della comunità Ucraina in Italia (225.307 censiti a fine 2021) spiega l’effetto di attrazione esercitato dall’Italia sui profughi in fuga dalla guerra. Al 31 dicembre 2022 si contano in Italia 146mila persone provenienti dall’Ucraina con un permesso per protezione temporanea, con un picco di emissioni tra aprile e giugno 2022 (il 56 per cento del totale) e un consistente aumento di iscrizioni in anagrafe dall’estero di cittadini ucraini (da circa 9mila nel 2021 a 30mila nel 2022).

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