“Questo è un anno importante per noi perché festeggiamo i 20 anni di costituzione del Centro Studi e Ricerche Idos, e lo è ancora di più in tempi così difficili, nei quali le politiche migratorie in Italia e in Europa investono sempre meno nell’integrazione e sempre più in politiche vessatorie e repressive. Se vogliamo costituire una società più giusta e vivibile dobbiamo farlo insieme ai giovani, e il nostro compito è fornire loro quegli strumenti conoscitivi e culturali che possano permettergli di leggere nella maniera più corretta il loro tempo, in modo tale che siano protagonisti attivi e non passivi della loro vita. Il dossier è un’opera polifonica, raccoglie una pluralità di contributi e approcci scientifici, è scritto da più di cento autori, tra cui ci sono esperti e studiosi autorevoli a livello sia nazionale che internazionale, con un background e prospettive diverse, pertanto è un’opera molto pluralistica”: Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos, ha introdotto così la presentazione del nuovo Rapporto, giunto alla 34esima edizione e realizzato, in collaborazione il Centro Studi e rivista Confronti, e l’Istituto di Studi Politici S. Pio V grazie al sostegno dell’Otto per Mille della Tavola Valdese.
Il direttore di Confronti Claudio Paravati ha aggiunto: “Siamo tante e tanti oggi qui, ma siamo ancora di più in tutta Italia, perché questa presentazione sta avvenendo in contemporanea con decine di altre città. È una grande comunità che a livello nazionale, almeno una volta l’anno, si riunisce e discute insieme, e questa è una cosa molto preziosa, resa possibile da un’opera come il Dossier Statistico Immigrazione. Importante è anche la grande presenza di studenti di scuola superiore e universitari, perché ci permette di lavorare insieme a livello intergenerazionale”.
“Questo lavoro rappresenta il nostro modo di vivere la fede cristiana, perché, secondo noi, la dimensione del credente è strettamente legata a quella del cittadino, e il Dossier racchiude in sé tutto quello che ci piacerebbe fosse un progetto finanziato dai fondi dell’Otto per Mille. Noi non utilizziamo questi fondi per finalità di culto, ma abbiamo scelto di utilizzarli soltanto per finalità culturali, sociali e umanitarie, e un’iniziativa come quella del Dossier le incorpora tutte e tre. è un’iniziativa culturale, perché fornisce dei dati sulla base di analisi scientificamente provate, fondamentali per fare delle scelte politiche illuminate ed eliminare molte false narrazioni” ha dichiarato la moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta.
“Qui stiamo presentando un Dossier statistico ma quello che stiamo facendo non è semplicemente esporre dei numeri, ma costruire una narrazione. A questo tavolo dall’inizio non si è sentito parlare di seconde generazioni migranti, cosa di cui invece si parla ancora nei media e anche nella politica ma di background migratorio che è molto diverso, perché non riguarda persone che hanno un percorso migratorio ma che sono nate e cresciute in Italia. C’è un filo di continuità tra i nuovi italiani e i vecchi migranti, un filo che non si può spezzare ed è molto presente, ma quando parliamo di migrazione parliamo di un’identità che ha diversi volti. Anche i percorsi migratori possono essere diversi. Io mi occupo di un tipo di migrazione di cui nel mio ambito formativo non si parla abbastanza, ovvero della migrazione femminile, a cui il Dossier ha dato largo spazio. Quella femminile è una migrazione intersezionale ovvero genere, status sociale, orientamento sessuale, religioso e tipo di migrazione. Spesso la migrazione viene trattata in modo generico, ma ogni migrazione ha la sua specificità e il Dossier ha il pregio di approfondire tutti questi aspetti” ha aggiunto Sonia Lima Morais, scrittrice e presidente dell’Associazione Donne Capoverdiane.
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