Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e dei ministri Matteo Piantedosi (Interno), Antonio Tajani (Esteri), Carlo Nordio (Giustizia) e Marina Calderone (Lavoro), ha avviato l’esame di un decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato e di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale.

Su proposta dei ministri Antonio Tajani (Esteri) e Matteo Piantedosi (Interno), il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge per la ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione tra il Governo italiano e il Governo della Costa d’Avorio in materia di migrazione e di sicurezza, fatto ad Abidjan il 22 marzo 2023. L’accordo intende promuovere, sviluppare e rafforzare la cooperazione strategica e operativa di polizia per prevenire e contrastare la criminalità nelle sue manifestazioni più gravi e il terrorismo.

Il provvedimento identifica il Ministero dell’interno–Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per la parte italiana, e il Ministero dell’interno e della sicurezza, per la controparte ivoriana, quali autorità nazionali competenti per l’attuazione dell’accordo e individua i principali settori di cooperazione: la criminalità organizzata transnazionale, i reati contro la persona e il patrimonio, la tutela della salute, la produzione e il traffico illecito di sostanze stupefacenti, la tratta di persone e il traffico illecito di migranti, il traffico illecito di armi, munizioni, esplosivi, materiali nucleari, radioattivi e tossici, la criminalità informatica, inclusa la pedopornografia on line, i reati economici e finanziari incluso il riciclaggio, i reati contro il patrimonio culturale, i reati contro l’ambiente e traffico illegale di specie protette, la corruzione, la pirateria, i reati di falso e contraffazione inclusa la falsificazione monetaria e la contraffazione alimentare, prevenzione e repressione del terrorismo. Descrive inoltre le forme di cooperazione e chiarisce che l’assistenza può essere rifiutata qualora la richiesta sia pregiudizievole per i diritti umani e le libertà fondamentali, per la libertà, la sicurezza, l’ordine pubblico o altri interessi essenziali, o si ponga in contrasto con la legislazione nazionale o obblighi internazionali assunti.