La Giunta regionale del Piemonte ha approvato la delibera di avvio dell’iter per la partecipazione a Common Ground 2 – Azioni interregionali di contrasto allo sfruttamento lavorativo dei cittadini di paesi terzi e di sostegno alle vittime di tale sfruttamento e di caporalato, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il progetto, per un valore di 15 milioni di euro finanziati dal Fami 2021-2027 (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione), vede nuovamente la Regione Piemonte in qualità di capofila, insieme a Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Veneto. Il budget destinato al Piemonte ammonta a oltre 4,2 milioni di euro, comprensivi delle risorse necessarie al coordinamento e al controllo delle attività progettuali.
“Questo progetto conferma la capacità del Piemonte di fare squadra con altre Regioni e con il Governo per affrontare temi che incidono profondamente sulla dignità delle persone e sulla legalità nel lavoro – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – È una battaglia di civiltà che portiamo avanti con determinazione, perché nessuno debba subire condizioni di sfruttamento e perché il lavoro sia davvero giusto”.
L’obiettivo è di consolidare il modello di governance interregionale a trazione pubblica, valorizzando il ruolo del Piemonte come riferimento nazionale per la costruzione di un sistema stabile di prevenzione e contrasto al caporalato. La Regione coordinerà anche le attività di gestione e controllo comprendenti la rendicontazione delle spese, le verifiche amministrativo-contabili e il monitoraggio legale e tecnico delle procedure di affidamento.
Il progetto prosegue l’esperienza positiva del precedente “Common Ground – Azioni interregionali di contrasto allo sfruttamento lavorativo e di sostegno alle vittime”, avviato nel 2023 e concluso nel settembre 2025, che aveva permesso di sviluppare azioni integrate di orientamento, formazione, accompagnamento al lavoro e inclusione per potenziali vittime e vittime accertate di sfruttamento lavorativo, oltre al rafforzamento delle reti territoriali e alla collaborazione tra enti pubblici, privati e forze di vigilanza.