Sono iniziati i corsi di preparazione civico-linguistica e di formazione professionale in ambito information technology per i rifugiati selezionati da ReadyForIt – Labor Pathways for Refugees, programma dedicato alla realizzazione di Corridoi lavorativi per rifugiati finalizzati all’inserimento lavorativo in ambito It, un’iniziativa innovativa volta a offrire opportunità di sviluppo professionale e di integrazione a chi è stato costretto a fuggire dal proprio Paese.

Ad oggi, oltre120 milioni di persone nel mondo sono state costrette a lasciare la propria casa a causa di conflitti, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.  Molto spesso, nel Paese di prima accoglienza, i rifugiati non trovano le opportunità per ricostruire la propria vita con dignità e si trovano obbligati a migrare affrontando lunghi e pericolosi viaggi. Con i Corridoi lavorativi per rifugiati viene offerta l’opportunità alle persone rifugiate, già in possesso di determinate abilità professionali, di entrare con un visto per lavoro e soggiornare in Italia. Questi percorsi, sicuri e regolari, mostrano come il settore privato può giocare un ruolo fondamentale nel fornire opportunità concrete ed efficaci di solidarietà e di protezione.

Il progetto ReadyForIt – Labor Pathways for Refugees è ideato da Fondazione Italiana Accenture Ets e guidato da Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, insieme alla Fondazione stessa, a Diaconia Valdese, Talent Beyond Boundaries, Pathways International, all’International Trade Centre – Itc (Agenzia Tecnica Onu/Omc) e all’Unione Industriali Torino, con il contributo di Reale Foundation e Fondazione Conad Ets e in collaborazione con Develhope, Refactory Uganda e Finn Church Aid.

I primi 25 rifugiati, selezionati in Uganda quale Paese di accoglienza, hanno iniziato il percorso di formazione online di 8 settimane e di coaching in ambito It previsto dal progetto per consolidare le loro competenze informatiche e per l’apprendimento della lingua italiana, al fine di avviare un efficace percorso di inclusione in Italia. Una volta concluso il percorso formativo, il superamento di un test finale consentirà loro di essere assunti da Accenture, Aubay, Btinkeeng, Gruppo Scai, OverIt, Reale Ites o Valuetech.

L’Italia è tra i primi Paesi al mondo a sviluppare un canale di ingresso regolare per lavoro rivolto ai rifugiati nell’ambito dell’attuale quadro di mobilità lavorativa. La selezione e la formazione dei rifugiati rientra nel cosiddetto percorso “extra quota” introdotto recentemente nella normativa italiana, ovvero la possibilità per le aziende italiane di selezionare e assumere i rifugiati al termine di un corso di formazione svolto all’estero.

Entro la fine del 2024 sarà completata anche la selezione e formazione di rifugiati in Egitto e Giordania per un successivo inserimento nei settori navale e orafo. L’iniziativa riconosce il valore del lavoro e della formazione come strumenti essenziali per restituire dignità e fiducia a chi ha dovuto abbandonare tutto.

“Ancora una volta l’Italia si pone all’avanguardia nello sviluppo di canali di ingresso regolari. Dopo le esperienze di successo dei corridoi umanitari, delle evacuazioni d’emergenza e dei corridoi universitari, l’apertura dei corridoi lavorativi per i rifugiati rappresenta un modello in Europa e non solo. La collaborazione tra organizzazioni internazionali e della società civile, insieme alle autorità statali e al settore privato rimane fondamentale per trovare soluzioni di lungo periodo che permettano ai rifugiati di utilizzare le loro competenze e abilità a beneficio di tutti” ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

Questo progetto rientra nelle linee programmatiche del Patto Globale sui Rifugiati.

I corridoi lavorativi per i rifugiati sono il frutto di un percorso condiviso tra Unhcr, Diaconia Valdese, Talent Beyond Boundaries e Pathways Internazionale insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana, il Ministero dell’Interno e il Ministero del Lavoro e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.