Nel 2023 le nascite della popolazione residente sono 379.890, 13 mila in meno rispetto al 2022 (-3,4 per cento). Per ogni 1.000 residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini. Questa diminuzione, che comporta un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità, si inserisce in un trend ormai di lungo corso. Sono i dati che emergono dal report Natalità e fecondità della popolazione residente per il 2023 appena pubblicato dall’Istat.

Il crescente grado di “maturità” dell’immigrazione nel Paese, testimoniato anche dalla notevole crescita della popolazione che ha acquisito la cittadinanza italiana (circa 1,9 milioni di residenti a fine 2023), rende sempre più complesso misurare i comportamenti familiari tra i cittadini di origine straniera. Le acquisizioni di cittadinanza, peraltro, riguardano collettività significativamente numerose (in particolare, le donne di origine albanese, marocchina e rumena raccolgono nel solo 2023 il 35 per cento del totale delle acquisizioni rilasciate), ossia le comunità che contribuiscono in modo più cospicuo alla natalità del Paese.

Continua nel 2023 la diminuzione dei nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero. Queste nascite, che costituiscono il 21,3 per cento del totale, sono passate da 82.216 del 2022 a 80.942 del 2023. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull’anno precedente, il calo è stato di 27mila unità. In particolare, i nati in coppia mista, che costituiscono il 7,8 per cento del totale dei nati, si mantengono stabili nel 2023, attestandosi a 29.495 unità. I nati da genitori entrambi stranieri che, come l’anno scorso, costituiscono il 13,5 per cento del totale dei nati, sono nel 2023 pari a 51.447 (erano 53.079 nel 2022) e registrano nell’ultimo anno un calo del 3,1 per cento (per i nati da coppie italiane il calo è del 3,9 per cento).

Nelle aree geografiche italiane la quota di nati da coppie in cui almeno un genitore è straniero ricalca quella che è stata la geografia di destinazione della popolazione straniera. Nel 2023, la quota di nati da almeno un genitore straniero sul totale è pari al 30 per cento nel Nord e al 23,7 nel Centro, cioè nelle aree in cui la presenza straniera è più radicata e stabile. Nel Mezzogiorno l’incidenza è invece molto più bassa, pari al 9 per cento. Restringendo il focus ai soli nati da genitori entrambi stranieri, la geografia rimane analoga, con intensità meno elevate: nel 2023 il 19,1 per cento dei nati nel Nord e il 15,4 per cento dei nati nel Centro ha genitori entrambi stranieri. Nel Mezzogiorno la quota è invece pari al 5,5 per cento.

La regione con la più alta incidenza di nati stranieri rispetto al totale è l’Emilia-Romagna (21,9 per cento). Tra le altre regioni del Nord, un nato su cinque è straniero in Liguria e Lombardia; seguono il Veneto (18,6 per cento), il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia (17,9 per cento). Al Centro spicca la Toscana (18,1 per cento), mentre nel Mezzogiorno la percentuale è decisamente più contenuta, con un minimo in Sardegna del 3,9 per cento e un massimo in Abruzzo del 10 per cento.

Per il complesso dei nati con almeno un genitore straniero, al primo posto ci sono i nati da coppie in cui almeno uno dei genitori è rumeno (11.450 nati nel 2023), seguono quelli con almeno un genitore marocchino (9.943) e albanese (9.218); queste tre cittadinanze coprono il 37,8 per cento delle nascite da coppie con almeno un genitore straniero.

I nomi preferiti dai genitori
I bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese si chiamano prevalentemente Adam, Ryan (o Rayan), Amir, ma anche Matteo e Leonardo. Tra le bambine straniere, come tra le italiane, il primato spetta a Sofia, seguito da Sara e Amira. Le preferenze dei genitori stranieri si differenziano a seconda della cittadinanza. Considerando le quattro cittadinanze per maggior numero di nati da genitori entrambi stranieri, la tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel Paese ospitante è più spiccata nella comunità rumena. Infatti, tra i nomi più frequenti dei nati rumeni ci sono Matteo, Leonardo e Luca, mentre per le bambine troviamo Sofia, Emma e Amelia. Si rileva che i genitori albanesi sono più orientati alla scelta di nomi del paese di origine quando si tratta dei figli maschi (prevalentemente Aron, Liam e Amar), meno nel caso delle figlie femmine (Emily, Chloe e Aurora). Un comportamento legato alle tradizioni del Paese d’origine si riscontra tra i genitori del Marocco e del Bangladesh. I bambini maschi marocchini si chiamano soprattutto Adam, Amir e Rayan; le bambine marocchine Amira, Sara e Nour. I genitori del Bangladesh scelgono per i figli maschi soprattutto Anas, Abdullah e Rayan, per le bambine Inaya, Arisha e Ayesha.