foto dal sito santegidio.org
Novantasette rifugiati evacuati dai campi di detenzione della Libia, dove sono stati vittime di torture e altri gravi maltrattamenti, sono arrivati nei giorni scorsi all’aeroporto di Fiumicino. Tra di loro anche alcune persone particolarmente fragili dal punto di vista sanitario. Provenienti dai diversi paesi africani (Eritrea, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sudan e Sud Sudan), dalla Palestina e dalla Siria, i rifugiati saranno ospitati in diverse regioni italiane e, secondo il modello dei corridoi umanitari, subito avviati verso l’integrazione: per i minori, grazie alla scuola, e per gli adulti, grazie all’apprendimento della lingua italiana e all’inserimento nel mondo lavorativo.
Il loro arrivo in Italia è reso possibile dal protocollo firmato lo scorso dicembre da Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Unhcr (Agenzia Onu per i rifugiati), Arci, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Inmp (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà), che permetterà a 1500 rifugiati e persone, che necessitano di protezione internazionale, di essere evacuati dalla Libia all’Italia nell’arco di tre anni.
“La valorizzazione delle migrazioni legale è l’unico modo per poter avere un destino migliore. Il principio di solidarietà per noi è fondamentale. Un augurio a tutti, soprattutto ai più vulnerabili, bambini, ragazzi e donne” ha dichiarato il prefetto Laura Lega, capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, alla conferenza stampa.
Valentina Setta, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra per favorire i canali legali di ingresso e l’integrazione.
“Sono tante le persone che hanno bisogno di paesi che decidano che accogliere è meglio che respingere” ha detto Chiara Cardoletti, Rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’Unhcr.
Per Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio “accoglienza e integrazione sono i pilastri della vita di domani per voi. Qui essuno vi farà del male, tutti vi vorranno bene. Oggi siete in un paese libero e democratico, dove ci sono diritti e doveri e soprattutto ci sono la scuola, gli ospedali e famiglie pronte ad accogliervi”.
“Oggi una grande festa, siete in paese libero e potete pensare al vostro futuro. L’attraversamento legale e sicuro delle frontiere è l’unico modo di combattere i trafficanti e la violenza che le persone subiscono in Libia” ha concluso Filippo Miraglia, responsabile nazionale Immigrazione di Arci.