Immagine Ministero della Difesa (licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT )

È atterrato nei giorni scorsi a Ciampino un volo dell’Aeronautica Militare con a bordo 14 bambini provenienti da Gaza. Il volo rientra nell’ambito di una più ampia operazione del governo italiano che proseguirà nei prossimi giorni, con l’obiettivo di concludere il trasferimento complessivo di 100 minori palestinesi feriti, con relativi accompagnatori, presso gli ospedali Bambin Gesù di Roma, Gaslini di Genova, Meyer di Firenze e Rizzoli di Bologna.

“L’Italia è pronta ad accogliere i primi bambini in arrivo da Gaza che saranno curati nelle strutture pediatriche che ringrazio per il loro grande impegno. Per agevolare la presa in carico dei piccoli pazienti ci siamo attivati anche per assicurare un supporto di mediazione culturale” ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci.

“Per noi è un onore prendere parte a questa iniziativa che rientra a pieno titolo nella mission assegnata all’Istituto e che mostra, una volta di più, l’impegno verso i più fragili. Questa missione mette in luce, inoltre, l’importanza del mediatore culturale in ambito sanitario, una figura che consideriamo centrale per l’appropriata ed efficace presa in carico dei migranti”, ha detto Cristiano Camponi, direttore generale dell’Inmp,  l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti.

L’Istituto è, infatti, Centro nazionale per la mediazione transculturale in ambito sanitario e pone al centro del proprio modello di assistenza socio-sanitaria il mediatore, elemento cardine e di raccordo, che avvicina i servizi sanitari ai bisogni specifici delle persone e, allo stesso tempo, agevola la comprensione del sistema da parte dei cittadini stranieri, facilitandone l’integrazione. Una figura necessaria per rispondere al fabbisogno di salute delle popolazioni migranti e per facilitare, in un’ottica di accoglienza, ascolto, orientamento e cura, il superamento delle eventuali barriere linguistiche, culturali e sociali. Un ruolo ricoperto anche all’interno dell’operazione che ha portato i minori palestinesi in Italia. La presenza della mediatrice, infatti, si è rivelata fondamentale nel creare un ambiente culturalmente competente in una situazione tesa e complicata, non solo per i piccoli pazienti e i loro familiari, ma soprattutto per il personale sanitario, il personale dell’Aeronautica Militare e tutti gli operatori coinvolti in questa missione.

“Vedere la speranza in un futuro migliore negli occhi dei bambini palestinesi quando sono arrivati all’aeroporto di Al Arish – ha concluso Laila Monami, mediatrice culturale dell’Inmp – racchiude il senso di questa missione umanitaria. È stato un grande privilegio per me aver dato un piccolo contributo in questa importante iniziativa”.

“L’Italia è impegnata nel favorire la de-escalation del conflitto e aiutare la popolazione civile palestinese, che è vittima incolpevole dei terroristi di Hamas. Per questo motivo la Difesa intende inviare un ospedale da campo dell’Esercito per il  quale sono in corso colloqui con i principali paesi dell’area. L’Italia è stata l’unica nazione ad essere impegnata in un grande sforzo umanitario insieme alla Francia e al Qatar e auspica che anche altri Paesi possano partecipare a una gara di solidarietà, anche in previsione del rientro di Nave Vulcano. Non si può rimanere indifferente di fronte alla grave crisi umanitaria e questa gara è un dovere morale prima ancora che politico” ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto.