I rappresentanti degli Stati membri presso il Consiglio europeo hanno confermato l’accordo provvisorio tra la presidenza spagnola del Consiglio e il Parlamento europeo sull’aggiornamento della legge Ue che si occupa della migrazione legale verso il mercato del lavoro dell’Unione europea. Le norme aggiornate semplificano la procedura per richiedere il permesso di soggiorno per motivi di lavoro nel territorio di uno Stato membro. Ciò darà impulso al reclutamento internazionale di talenti. Inoltre, maggiori diritti per i lavoratori dei Paesi terzi e la loro parità di trattamento rispetto ai lavoratori dell’Ue ridurranno lo sfruttamento lavorativo.

“Molti datori di lavoro si trovano ad affrontare una situazione tesa sul mercato del lavoro. La proposta su cui abbiamo concordato è una risposta a questa situazione di carenza poiché si tradurrà in un processo agevole e prevedibile per i cittadini di Paesi terzi per richiedere in un’unica soluzione il permesso di lavoro e di soggiorno” ha dichiarato Elma Saiz, ministro spagnolo per l’inclusione, la sicurezza sociale e l’immigrazione

La direttiva sul permesso unico definisce il processo di richiesta da parte dei paesi dell’Ue per il rilascio di questo permesso unico e stabilisce diritti comuni per i lavoratori provenienti da Paesi terzi. Gli Stati membri mantengono l’ultima parola su quali e quanti lavoratori di paesi terzi vogliono ammettere nel proprio mercato del lavoro.

Procedura di richiesta
Un lavoratore può presentare domanda dal territorio di un Paese terzo o, secondo l’accordo raggiunto tra i colegislatori, dall’interno dell’Ue se è titolare di un permesso di soggiorno valido. Quando uno Stato membro decide di rilasciare il permesso unico, questa decisione servirà sia come permesso di soggiorno che come permesso di lavoro.

Durata
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno deciso che il rilascio del permesso unico dovrà avvenire entro tre mesi dal ricevimento della domanda completa. Questo periodo copre anche il tempo necessario per verificare la situazione del mercato del lavoro prima che venga adottata una decisione sul permesso unico. Gli Stati membri rilasceranno quindi il visto necessario per consentire il primo ingresso nel loro territorio.

Cambio di datore di lavoro
I titolari del permesso unico avranno la possibilità di cambiare datore di lavoro, previa comunicazione alle autorità competenti. Gli Stati membri possono anche richiedere un periodo minimo di tempo durante il quale il titolare del permesso unico è tenuto a lavorare per il primo datore di lavoro. In caso di perdita del lavoro, i lavoratori provenienti da paesi terzi possono rimanere nel territorio dello Stato membro se il periodo complessivo di disoccupazione non supera i tre mesi durante la validità del permesso unico o i sei mesi dopo due anni di permesso.

La proposta fa parte del pacchetto “competenze e talenti” che affronta le carenze dell’Ue per quanto riguarda l’immigrazione legale e ha come obiettivo quello di attrarre le competenze e i talenti di cui l’Europa ha bisogno. I dati Eurostat del 2019 mostrano che gli Stati membri hanno comunicato 2.984.261 decisioni di permesso unico, di cui 1.212.952 relative al rilascio dei primi permessi. Le altre decisioni riguardavano il rinnovo o la modifica dei permessi.

Dopo l’approvazione, il testo dovrà essere adottato formalmente sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo.