“Il regolamento Frontex non permette di effettuare rimpatri da un Paese terzo, ovvero non è consentito aiutare le autorità albanesi a rimpatriare. Se il governo italiano ha bisogno di aiuto, Frontex può farlo in territorio italiano”: lo ha detto Hans Leijtens, il direttore esecutivo dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera durante l’audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. Frontex è stata fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri dell’Unione europea e i Paesi associati Schengen nella protezione delle frontiere esterne dello spazio di libera circolazione dell’Ue.

“Dobbiamo cercare di evitare che la gente parta. I trafficanti guadagnano moltissimo, è un business che frutta miliardi di dollari. Sono criminali che aiutano i poveri ad attraversare il mare su piccole barche non adatte ad attraversare il Mediterraneo e che fanno molti soldi sulle spalle dei migranti” ha detto ancora Leijtens.

Ma le ong sono un fattore attrattivo per i migranti? “Parlo spesso con le organizzazioni e penso che siano convinti che stanno facendo la cosa giusta. Ma non possono fare il loro lavoro come soggetti indipendenti nel Mediterraneo centrale. Non ci sono dimostrazioni che siano un fattore di attrazione. Io non so se i migranti pensino che per loro valga la pena rischiare in mare perché poi magari poi arriva una nave di una ong. Chi arriva in Europa dice che si è assunto il rischio e che ne è valsa la pena. Ma chi può dire cosa pensavano coloro che sono morti. Le barche sono di metallo, costruite in 24 ore con motori leggeri, e trasportano fino 30 persone. Le testimonianze dicono che i migranti non possono più tornare indietro, sono minacciati con le armi da fuoco. Se ascoltano il centro di coordinamento marittimo, le ong possono essere di aiuto ” ha concluso il generale di Frontex.

Qui potete rivedere tutta l’audizione