foto ©UNHCR/Mark Henley

Tutelare il diritto fondamentale all’unità familiare di rifugiati e migranti rafforzando le procedure di ricongiungimento familiare è uno degli obiettivi della community of practice lanciata nei giorni scorsi da Unhcr, Oim, Arci, Cir, Croce Rossa Italiana e Save the Children in occasione del ventesimo anniversario dell’adozione della Direttiva Ue sul ricongiungimento familiare.

“Con oltre 100 milioni di persone alla fuga da guerre e violenze e almeno 280 milioni di migranti internazionali nel mondo i meccanismi di ricongiungimento familiare devono essere rafforzati.– scrivono le organizzazioni in una nota congiunta – Quando le persone fuggono dal loro Paese di origine o se ne allontanano per altre ragioni, sono spesso costrette a fare la difficile scelta di separarsi dalle loro famiglie, sovente per lunghi periodi di tempo, con conseguenze devastanti sul benessere delle persone. In questi casi, il ricongiungimento familiare rappresenta lo strumento chiave non solo per proteggere il nucleo familiare ma anche per facilitare un percorso di inclusione nel Paese d’accoglienza”.  

I ricongiungimenti familiari inoltre sono il canale di ingresso sicuro e regolare più utilizzato tra quelli esistenti e sono dunque una misura importante affinché rifugiati e migranti abbiano alternative legali e sicure e non intraprendano viaggi pericolosi facilitati dai trafficanti.  

I ritardi nell’accesso alle procedure o al reperimento di documenti spesso costituiscono ostacoli o impediscono del tutto il ricongiungimento. La community of practice mira a fornire risposte concrete facilitando l’organizzazione di incontri formativi, lo scambio di informazioni, condivisione di buone pratiche e criticità e analisi della giurisprudenza in materia.

La community of practice è aperta all’adesione di organizzazioni, enti, istituzioni e singoli individui iscrivendosi alla newsletter, attraverso il sito www.ricongiungimento.it.