Si apre mercoledì 18 dicembre il ciclo di seminari Incontri&Confronti. Conflitti, cambiamenti e immigrazione all’interno del corso di Diritto interculturale tenuto dal professor Roberto Mazzola all’Università del Piemonte Orientale (sede di Alessandria). Il corso fa parte degli insegnamenti del corso di laurea di Scienze politiche e dell’Amministrazione del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali. I seminari sono rivolti alle studentesse e agli studenti del corso stesso e a quanti siano interessati ad approfondire tematiche legate al fenomeno migratorio e alle dinamiche connesse alle società multiculturali.
“Ho sempre utilizzato le ultime 12 ore del corso per una didattica seminariale scegliendo ogni anno un tema monografico coinvolgendo esperti sul tema provenienti sia dal mondo accademico sia dalla società civile – spiega il professor Mazzola – Lo scopo è quello di vedere come le categorie e i concetti illustrati in via teorica durante la prima parte del corso trovino concretezza e operatività. Dunque gli incontri sono rivolti in primo luogo agli studenti. Tuttavia quest’anno ho previsto che in remoto anche altre persone esterne all’Università possano seguirli”.
Gli incontri si svilupperanno intorno al dialogo con i partecipanti partendo dai singoli volumi di cui i relatori sono autori (maggiori dettagli nella locandina in fondo all’articolo):
- mercoledì 18 dicembre, ore 10-13, aula 100: Migramorfosi. Apertura e declino (Einaudi, 2023) con Ferruccio Pastore
- giovedì 19 dicembre, ore 10-13, aula 105: Concordia Discors Convivenza e conflitto nei quartieri di immigrazione (Carocci, 2012) con Irene Ponzo
- venerdì 20 dicembre, ore 14- 17, aula 208, La mente ostile. Forme dell’odio contemporaneo (Cortina Editore, 2021) con Milena Santerini
Per gli esterni al corso di Diritto interculturale è possibile partecipare, in presenza o da remoto, comunicando a quali incontri si è interessati scrivendo a roberto.mazzola@uniupo.it e inserendo come oggetto “Incontri&confronti”.
Quali figure professionali può preparare l’Università per una società sempre più multiculturale? “Intanto penso alla figura del mediatore culturale inteso non solo come traduttore linguistico. Penso all’Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (Ammi) nata nel 2005 su iniziativa di un gruppo di mediatori interculturali del Piemonte che attraverso le loro esperienze, competenze e percorsi di vita hanno creato un team di lavoro che coinvolge tutte le etnie residenti sul territorio regionale, nazionale e internazionale all’insegna di un obiettivo chiave, l’apertura di nuovi spazi di impiego per la mediazione interculturale. L’Ammi è parte attiva del mondo dell’intercultura regionale con un taglio specifico sull’attività di mediazione interculturale. Dal momento della sua fondazione, l’Associazione è diventata un punto di riferimento per numerosi mediatori interculturali presenti nella Regione Piemonte grazie a una serie di azioni che hanno mirato il rafforzamento della figura professionale, la formazione continua, l’apertura di nuovi spazi professionali dove inserire la figura professionale del mediatore” dice il professore.
“L’Università potrebbe garantire una formazione continua così come sta facendo con i tutori dei minori stranieri non accompagnati. Poi c’è la formazione degli assistenti sociali. Infine l’Università sui temi della interculturalità ha il compito di fornire della conoscenze e strumenti che non sono collegate a una professione specifica, ma dovrebbe rivolgersi alle cittadine e ai cittadini qualunque professione svolgano. Certo diviene importante per chi lavora nei settori del privato o del pubblico a più stretto contatto con il mondo della diversità” conclude Mazzola.