Tabatinga – Amazzonia, ottobre 2024 (© Unicef/Uni671216/Diogenes)
Mentre i leader mondiali si riuniscono per la 29a sessione della Cop 29, la Conferenza delle Parti, l’Oim, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni chiede soluzioni più concrete e sostenibili per le comunità più colpite dall’impatto del cambiamento climatico. Sono necessarie misure di adattamento e resilienza climatica per le persone che vogliono rimanere nelle loro case, assicurando che i loro mezzi di sostentamento possano durare e riprendersi dagli impatti del cambiamento climatico.
“Dobbiamo trovare modi migliori per aiutare le persone e le comunità a diventare più resilienti agli impatti del cambiamento climatico, per garantire che le persone particolarmente vulnerabili abbiano la possibilità di adattarsi e prosperare – ha affermato la direttrice generale dell’Oim Amy Pope – La migrazione climatica non è solo una preoccupazione per il futuro, è la realtà presente per milioni di persone in tutto il mondo”.
Solo lo scorso anno, i disastri hanno causato oltre 26 milioni di sfollati interni. Nel Corno d’Africa, ad esempio, ricorrenti siccità e inondazioni improvvise hanno spinto intere comunità, in particolare pastori e piccoli agricoltori, a trasferirsi in cerca di acqua e pascoli. In Bangladesh, l’innalzamento del livello del mare e frequenti cicloni hanno portato allo spostamento delle popolazioni costiere, costringendo le famiglie a migrare verso aree urbane in cerca di stabilità. Nel frattempo, alcune parti dell’America Centrale hanno sperimentato gravi siccità che hanno decimato i mezzi di sostentamento agricoli, costringendo migliaia di persone a spostarsi in cerca di lavoro e risorse. Questi esempi dimostrano che la migrazione climatica è un problema urgente oggi, che colpisce popolazioni diverse in tutti i continenti.
In tutto il mondo, il cambiamento climatico sta influenzando come e perché le persone si spostano. In alcuni casi, le comunità che affrontano l’impatto estremo del cambiamento climatico e non sono più in grado di adattarsi sono costrette a trasferirsi in aree più sicure. È importante trovare soluzioni che proteggano e supportino coloro che vogliono rimanere, coloro che si spostano e coloro che hanno bisogno o desiderano spostarsi.
“La migrazione dovrebbe anche essere integrata nelle soluzioni climatiche e i piani dovrebbero includere la consultazione con i migranti – ha aggiunto la direttrice generale Pope – Le loro idee innovative e le diverse prospettive contribuiscono a costruire un’economia sostenibile che sia equa e inclusiva per tutti”.
Alla Cop29, l’OIim si impegna ad amplificare le voci sottorappresentate. Al padiglione Oim Climate Change and Human Mobility, tutti i partecipanti avranno l’opportunità di ascoltare storie di resilienza da parte dei migranti climatici, conoscere le soluzioni guidate dai giovani sulla migrazione climatica da ventiquattro giovani delegati e impegnarsi in discussioni con esperti sugli impatti del cambiamento climatico sulla mobilità umana.
Anche l’Unicef chiede ai leader di realizzare quattro azioni fondamentali per i bambini e i giovani: assicurare che la decisione della Cop29 risponda all’impatto unico e sproporzionato dei cambiamenti climatici sui bambini, garantire un forte aumento dei finanziamenti per il clima a favore dei bambini, compresi quelli per l’adattamento e per le perdite e i danni, garantire che tutti i contributi determinati a livello nazionale rispondano alle esigenze dei bambini e all’impatto sproporzionato dei cambiamenti climatici su di loro, dare ai bambini e ai giovani la possibilità di essere presenti e di partecipare in modo significativo al processo decisionale sul clima a tutti i livelli. “In tutte le parti del mondo, i bambini devono affrontare le conseguenze devastanti delle crisi climatiche – ha dichiarato la direttrice generale Catherine Russell – Siamo a un punto cruciale. I bambini devono essere al centro dei nostri negoziati sul clima”.