Il quadro delle migrazioni in Piemonte presenta caratteristiche consolidate con una componente nordafricana strutturale (pari al 16,3 per cento dei residenti stranieri), in particolare marocchina (12,8 per cento), affiancata da una crescente presenza europea (54,7 per cento). Il capoluogo di Regione mantiene una relativa centralità nella gestione delle emergenze e nell’ideazione di pratiche e politiche per i migranti di prima e seconda generazione. Tuttavia, sullo sfondo persistono disagi per adolescenti, adulti e anziani, richiedendo l’impegno di istituzioni locali e del Terzo settore nell’assistenza e nell’inserimento sociale. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto Immigrazione 2022 del Dossier Statistico Immigrazione realizzato da Idos – Centro studi e ricerche, in collaborazione con Centro Studi Confronti e Istituto di Studi Politici S. Pio V.
I dati provvisori dell’Istat del 2021 mostrano che il Piemonte ha una percentuale di popolazione con cittadinanza non italiana pari al 9,8 per cento, superiore alla media nazionale (8,6 per cento). In quattro territori (Cuneo, Novara, Asti e Alessandria) l’incidenza degli stranieri sui residenti è più elevata della media regionale. In provincia di Alessandria i residenti stranieri sono 47.330, pari all’11,4 per cento del totale e all’11,6 per cento sul numero dei residenti (percentuale più elevata in Piemonte).
Le comunità straniere più rappresentate sono Romania, Marocco, Albania e Cina, con variazioni provinciali. I residenti con queste provenienze sono ai primi quattro posti nelle province di Torino, Cuneo, Vercelli e Alessandria. Tuttavia in quella di Novara al terzo posto si colloca l’Ucraina, che diventa il primo Paese per numero di residenti nel Verbano-Cusio-Ossola. Nell’astigiano, invece, i macedoni scalzano i cinesi per numero di iscritti all’anagrafe, i quali vengono superati anche nel biellese da flippini e ucraini.
Il mercato del lavoro mostra una sostanziale tenuta nel 2021, ma la presenza straniera è più significativa nei settori agricolo, edile e del lavoro domestico. Gli occupati stranieri seguono la suddivisione settoriale generale, con una forte presenza nel terziario (57,4 per cento) e nell’industria (36,3 per cento). La componente imprenditoriale straniera è in crescita, coinvolgendo il 11,4 per cento delle imprese attive nella regione.
Le istituzioni scolastiche affrontano sfide nella trasformazione del Piemonte in una realtà multiculturale. La popolazione studentesca con cittadinanza non italiana è passata dal 11,6 al 13,9 per cento in dieci anni, con un aumento dei nati in Italia (dal 44,1 degli allievi stranieri al 71,6 per cento). La scuola continua a giocare un ruolo chiave nell’inclusione e nel riconoscimento sociale, affrontando nuove dinamiche legate alle relazioni familiari transnazionali e all’identità culturale degli studenti.
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