Lo chiamano il Maradona del tiro a segno e a lui è dedicato un articolo sulla sezione Buone notizie del Corriere della Sera. Niccolò Campriani, 35 anni, medaglia d’oro e d’argento alle Olimpiadi di Londra, doppio oro a Rio, ha scelto di allenare i rifugiati.

Nell’articolo potete leggere la sua storia e di quel tiro sbagliato alle Olimpiadi di Pechino che lo ha portato ad un nuovo percorso sportivo e umano. Un viaggio in Zambia fa nascere in lui l’idea di allenare gli atleti rifugiati, portandoli fino alla possibilità di raggiungere l’Olimpiade.

Dopo i Giochi di Tokyo, Niccolò presenta la domanda per il ruolo di direttore Sport dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Los Angeles 2028. E ottiene l’incarico, finora ricoperto solo da persone del Paese ospitante.

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Qui trovate tutte le informazioni sulla Olympic Refuge Fondation
Questa è la pagina del sito dei Giochi Olimpici dedicata a Niccolò Campriani

Nel 2013 Campriani ha pubblicato con Mondadori il libro Ricordati di dimenticare la paura. Cosa fa di un atleta un uomo felice. Tra il mirino e il bersaglio non c’è solamente aria e distanza ma anche paura. Paura di fallire e di deludere gli altri e soprattutto se stessi. Paura, insomma, di dover fare i conti con la propria identità. Qui trovate la scheda del libro