L’accesso all’istruzione è un diritto umano fondamentale e dev’essere garantito e protetto. Ma non sempre è così per gli studenti rifugiati. Come riportato sul sito di Unhcr, l’agenzia Onu per i Rifugiati, nel mondo solo il 68 per cento dei bambini rifugiati frequenta la scuola elementare, mentre gli adolescenti iscritti alla scuola secondaria sono il 34. E la situazione è ancora più drammatica per l’istruzione superiore: solo il 5% dei rifugiati ha accesso all’università, come segnala il rapporto Staying the Course: The Challenges Facing Refugee Education.

Negli anni l’Unhcr ha sviluppato vari interventi in questo campo, in collaborazione con atenei e istituzioni. Il progetto Unicore, University Corridors for Refugees, cioè Corridoi universitari per studenti rifugiati, è un esempio: i giovani rifugiati spesso non hanno la possibilità di continuare gli studi nel Paese in cui hanno trovato protezione, quindi offriamo loro delle opportunità di ottenere visti per motivi di studio e borse di studio in Paesi terzi.

38 università italiane hanno aderito al progetto, giunto alla sua quarta edizione, permettendo a 142 studenti rifugiati da Etiopia, Niger, Nigeria, Malawi, Mozambico, Sud Africa, Zambia e Zimbabwe di proseguire gli studi in Italia.