“Cos’è, per te, la famiglia?” È da una domanda dalla quale Nicolò Govoni è partito per scrivere cinque storie ambientate nelle fumanti megalopoli del Kenya, tra le macerie della Siria, nelle profondità delle miniere in Congo, in un campo profughi in Grecia e anche là dove non ci saremmo aspettati di vedere arrivare scontri e violenza, così vicini alle porte di casa.
Govoni, 29 anni, è cresciuto a Cremona. A vent’anni si è unito a una missione di volontariato in India, dove ha vissuto per quattro anni e studiato giornalismo. A venticinque ha fondato Still I Rise, un’organizzazione umanitaria che apre scuole per i bambini più vulnerabili tra Grecia, Turchia, Siria, Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Colombia. Still I Rise è la prima no-profit al mondo a offrire gratuitamente il Baccalaureato Internazionale ai profughi. Nel 2020 Nicolò è stato nominato al Premio Nobel per la Pace. Attualmente vive e lavora a Nairobi. Ha pubblicato con Rizzoli Bianco come Dio (2018), Se fosse tuo figlio (2019), il libro fotografico Attraverso i nostri occhi (2020) e quest’ultimo, Ogni cambiamento è un grande cambiamento.
Sono racconti con protagonisti quei bambini e quelle bambine a cui Nicolò sta dedicando la vita, e che ci portano in mondi dove la protezione e la normalità sono ancora privilegio di pochi. Così, entriamo nella vita di Njoki, che aspetta il ritorno di sua sorella in fuga per un amore osteggiato dalla comunità; leggiamo la lunga lettera che Wasim, nella sua prima notte da clandestino per evitare l’arruolamento, scrive alla sorellina Isra con i suoi sogni di piccola calciatrice; vediamo Musa, l’unico albino del suo villaggio, schivare le angherie dei coetanei che lo additano come il figlio di una strega; seguiamo Nur mentre cerca il suo cane scomparso nel campo profughi che divide con altri fuggitivi anche loro senza più una casa; ascoltiamo come Khal e i suoi compagni hanno in mente di cambiare il loro mondo un pezzo alla volta, iniziando dalle tende che ora li ospitano.
Nicolò Govoni torna con un libro che ci ricorda come la distanza non è importante quando si tratta di crescere e diventare adulti insieme, e di come, in un mondo dove a volte sembra impossibile sognare, lo sguardo e la voce di un innocente possono avere tutta la forza necessaria per costruire il domani.