Un gruppo di 9 rifugiati afghani è arrivato a Roma, con un volo di linea dal Pakistan, grazie all’attivazione per la prima volta di un progetto pilota di corridoi lavorativi. Promossi e realizzati dalla Conferenza Episcopale Italiana, attraverso Caritas Italiana, nell’ambito del progetto Eu-Passworld co-finanziato dal fondo Amif, la sperimentazione è la prima a livello europeo e parte dalle positive esperienze dei corridoi umanitari, che hanno visto arrivare in Italia negli ultimi 3 anni oltre seimila persone.
“L’obiettivo è di trasferire in Italia un certo numero di beneficiari individuati in Paesi terzi sulla base dei criteri previsti dai protocolli nazionali siglati con il Governo italiano a cui si aggiunge la verifica di competenze professionali per poter essere inseriti al lavoro presso aziende in Italia” spiega Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio Politiche migratorie e Protezione internazionale di Caritas Italiana. L’iniziativa si basa su una forma innovativa di collaborazione tra Caritas Italiana, che si occupa dell’individuazione di beneficiari con bisogno di Protezione Internazionale in Paesi di primo asilo nell’ambito dei protocolli già siglati di corridoi umanitari, del loro trasferimento in Italia e dell’accoglienza materiale attraverso la rete delle Caritas diocesane e Consorzio Communitas, che garantisce il contatto con le aziende, il tutoraggio aziendale, la formazione al lavoro e l’accompagnamento costante.
Proprio il contatto con un’azienda e l’inserimento lavorativo della persona rifugiata rappresenta una delle novità rilevanti della sperimentazione perché assicura una sostenibilità nel tempo dell’accoglienza e una maggiore certezza di integrazione della persona rifugiata. “Prima dell’arrivo in Italia – spiega ancora Oliviero Forti – le persone rifugiate seguono un percorso che si discosta parzialmente da quello previsto per i corridoi umanitari in quanto non solo vi è la necessaria verifica circa la loro vulnerabilità, ma si prova a valorizzare le loro competenze professionali attraverso corsi di italiano e colloqui on line con aziende disponibili ad assumerli una volta giunti nel nostro paese. I primi 9 beneficiari arrivati a Roma, insieme a 3 membri delle loro famiglie, saranno ora ospitati dalle Caritas di Firenze e di Milano. Si tratta di ingegneri civili, graphic designer, dentisti e di altri professionisti, ai quali si aggiungeranno a giugno un secondo gruppo di 6 beneficiari.
“Accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Sono le parole di riferimento che ci ha dato papa Francesco sul nostro impegno verso migranti e rifugiati – ricorda don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana -Questo progetto, che speriamo possa diventare un modello su base italiana ed europea, dimostra che è possibile concretizzare quelle quattro azioni in modo tale che tutti i soggetti coinvolti ne siano protagonisti e ne traggano vantaggio: le persone rifugiate, le comunità e i soggetti pubblici e privati”.